Loum Tchaouna salterà la gara con la Lazio e spera di poter recuperare per la trasferta di Firenze. Al Franchi vorrebbe esserci anche Cabral che è fermo da fine ottobre e che sta recuperando dalla lesione al polpaccio. Per poter tornare in campo, oltre al via libera dello staff medico, il capoverdiano dovrà anche attendere che la Salernitana effettui un cambio in lista. L’ex Lazio ne è uscito a causa dell’infortunio ed è stato rimpiazzato da Simy. Per poter rientrare, dovrà essere inserito al posto di un altro compagno. Probabile che il sacrificato possa essere Botheim, ma si potrebbe anche valutare l’esclusione di un portiere e, in questo caso, toccherebbe a Fiorillo. Ci sono ancora un paio di settimane per ponderare ogni scelta al meglio, mentre tra otto giorni si tornerà in campo. Pippo Inzaghi ha fatto disputare ieri un test amichevole al gruppo dei calciatori rimasti a disposizione che si sono giovati della collaborazione della Primavera di Boccolini. In giornata e domani sono previste altre due sedute singole di lavoro, prima del break. Alla ripresa il tecnico ritroverà alla spicciolata anche i nazionali. Ieri giornata da ricordare per Gyomber che, pur restando in panchina, ha potuto festeggiare la vittoria e la qualificazione ai prossimi europei della Slovacchia, allenata da Calzona, ex vice di Sarri e Spalletti. Ha esultato anche Pirola, in gol con l’Under 21 azzurra, di cui è capitano, nel largo successo ai danni di San Marino. In campo anche Kastanos con Cipro che ha perso con onore contro la Spagna. Coulibaly, Dia, Ochoa e gli altri nazionali scenderanno in campo nelle prossime ore e nei prossimi giorni, ma Inzaghi spera che tutti tornino carichi e sani per la ripresa del campionato. Chi dovrà essere capace di tornare a fare la differenza è Antonio Candreva, ex biancoceleste, che ha momentaneamente perso il posto da titolare in granata ma si accinge a ritrovarlo anche a causa degli stop occorsi a Tchaouna e Cabral. Candreva è stato leader ed uomo simbolo con Sousa ed ha cominciato la stagione con tre gol, uno alla Ternana in Coppa e la doppietta in campionato alla Roma. Dopo l’errore sotto porta a Lecce, il calciatore ex Inter e Samp ha avuto un calo di rendimento accompagnato anche da gesti di insofferenza verso i compagni. Un periodo no ci può stare anche per un calciatore come lui che ha messo nel mirino le 500 presenze in massima serie. Da qui a gennaio Candreva dovrà essere uno dei calciatori decisivi per la Salernitana nel suo tentativo di risalire la china. Bisognerà dare il massimo ed anche di più per rimediare agli errori che sono stati commessi a tutti i livelli e che hanno portato la squadra a fornire prestazioni al di sotto delle sue potenzialità. Non si pretendeva da questa squadra di stare alla pari delle big, ma almeno tre- quattro punti in più sarebbero potuti arrivare se, al di là di mancanze e lacune che non sono estranee neanche alle dirette concorrenti, ci fosse stata quella coesione che invece non s’è riscontrata in società e in campo. Ecco perché Candreva, Ochoa, Dia, Coulibaly, Mazzocchi, Fazio, Gyomber dovranno farsi carico della situazione e trascinare i compagni con l’esempio. Certo, a dare sicurezza e forza alla squadra e a trasmettere fiducia e serenità all’intero ambiente sarebbe stata ancor più preziosa una uscita pubblica del presidente Iervolino che, però, ha preferito affidare ad una lettera le sue sensazioni. Tutto è rimediabile, purché ci sia la volontà di ripartire prendendo consapevolezza di ciò che non è stato fatto nella maniera corretta. Bisogna rilanciare su tutta la linea, dal rapporto con i tifosi a quello con chi fa da tramite, quindi anche con la stampa, spesso accusata dal patron, ed ancora fare chiarezza nei rapporti con il direttore sportivo De Sanctis. Dopo nemmeno due anni alla guida di una società di calcio, forse, avere la convinzione di aver capito tutto è eccessivo. Nella vita, del resto, non si finisce mai di imparare e nel calcio ciò che si è fatto di buono ieri viene messo in discussione oggi. Ecco perché bisognerebbe svoltare nell’atteggiamento dal vertice alla base. La Salernitana ha bisogno di chiarezza all’interno, dove tante cose vanno sistemate. Serve andare al cuore dei problemi, toccare con mano le criticità. Vivere ogni giorno la quotidianità del club, capire cosa accade all’interno della sede, degli uffici anche nelle relazioni interpersonali. E non può passare sotto traccia e sotto silenzio neanche il disguido di mercoledì per la vendita degli abbonamenti. Perché quando si dà il via alla vendita dei ticket, tutto deve essere già predisposto per il meglio così da fornire un servizio e non un disagio al tifoso che è cliente e che paga. Se non c’era stato a monte l’opportuno contingentamento dei posti disponibili per la vendita tramite mini abbonamento del settore curva sud, visto che per legge un quantitativo deve essere messo a disposizione per la vendita in occasione di ogni partita, significa che qualcuno non ha posto la giusta attenzione nella fattispecie. Bisogna chiamare le cose per nome: c’è stato un errore a cui poi s’è rimediato anche con stile, per carità, ma un errore c’è stato e questo un club di massima serie non può permetterselo. Ecco perché non si può pensare di aver capito tutto del calcio dopo un anno e mezzo. Anche questo fa parte del processo di crescita di un club. Non è un delitto, per carità, ma se non si può e non si deve mai pensare di essere perfetti, c’è da coltivare l’esigenza di aspirare alla perfezione. Ed è questo che fa la differenza sul lungo periodo.
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