La Salernitana chiude l’anno solare 2024 con un’altra sconfitta ed è sostanzialmente in fondo alla classifica perché alle sue spalle c’è solo il Cosenza che sul campo ha fatto 21 punti ma ne ha 4 di penalizzazione. Questo dato serve solo per rendere bene l’idea di un vero e proprio disastro che è gestionale, economico, tecnico, sportivo. E l’andazzo non è questo da oggi, ma da ormai due anni. Sono cambiati allenatori e direttori, ma la Salernitana resta attanagliata nel vortice di un caos che è prodotto dai troppi rivoli, dalle troppe voci, dalle troppe anime che chiedono spazio ed attenzione a Danilo Iervolino, che non ha azzeccato la strategia complessiva, non ha indovinato i rimedi, non ha in pratica fatto altro che ripetere gli stessi errori del passato. Che il calcio sia materia scivolosa e difficile è noto ed evidentemente risulta particolarmente ostica a questa proprietà e a questo management. Ieri a Catanzaro s’è perso anche oltre i propri demeriti, semplicemente perché i calabresi hanno avuto un po’ più di voglia, di grinta, hanno calciato in porta con più convinzione mentre la Salernitana ha palleggiato, ha giochicchiato, anche per via della presenza di Reine- Adelaide che fa la differenza anche al 30% della condizione ma che non può andare oltre la conduzione del pallone e qualche passaggio filtrante perché è evidente che non si senta sicuro al momento di provare la battuta a rete. Poi la beffa finale con il salvataggio di Antonini su Simy e al sesto di recupero il tiro di Hrustic finito in gol, ma reso vano dal fischio di Perenzoni che ha colto in fallo proprio il nigeriano sul difensore brasiliano. Si conclude senza acuti e senza la tanto auspicata svolta l’avventura di Stefano Colantuono. Questa mattina il club ha annunciato ufficialmente la risoluzione del contratto col tecnico di Anzio che ha fatto un passo indietro con grande senso di responsabilità. Bisogna guardare al futuro e la Salernitana non ha ancora le idee chiare sul da farsi. Inutile promettere acquisti imminenti se non si sa nemmeno se resterà Petrachi, a meno che non si stia cercando di chiudere con meno perdite possibili il rapporto col ds leccese per fare spazio a qualcuno che sarà stato suggerito da chissà chi. Poi ci sarebbe da prendere un allenatore. Maran e Breda sono nomi caldi, Martusciello è a busta paga. L’unica certezza è che la Salernitana sta sprofondando a causa dei soliti errori e dei soliti sbalzi umorali. Tutto rientra nel copione di un film già visto in cui s’è autorizzati a tremare al pensiero che dietro l’angolo possa esserci chissà quale colpo di scena.
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