E’ notte fonda in casa granata. Ancora uno stop, la crisi, la contestazione, la frattura con la proprietà ed un calendario in salita per la Salernitana. Rosina e compagni hanno rimediato ieri sera una brutta sconfitta all’Arechi ad opera della rivelazione Spal, seconda forza del campionato che si è permessa il lusso di scendere in campo nel principe degli stadi con ben 9 elementi nuovi rispetto all’undici base, provenienti dalle seconde linee. Gli estensi hanno espugnato per la prima volta nella loro storia l’Arechi, battendo la Salernitana per due reti ad uno. Nel primo tempi il rigore di Zigoni, sulla sirena il raddoppio del neo entrato Floccari e in zona Cesarini l’inutile gol di Massimo Coda che ha accorciato le distanze. Il tutto tra i fischi dell’Arechi.
A poco servono e possono servire gli alibi delle assenze di Bernardini e Busellato, il primo infortunato – che stamani ha provato a riprendere alla ripresa al Mary Rosy – il secondo squalificato. Le non perfette condizioni di Tuia (in panchina) e di Coda in campo, in gol, ma non certo al top.
Come anticipato, la Salernitana si è schierata a specchio rispetto alla Spal, con lo steso modulo adottato a Trapani. Anzi. Per certi aspetti anche più rinunciatario, considerato che gli esterni erano ancorati quasi sempre in mediana, la difesa troppo bassa, il centrocampo incapace di fare filtro e le mezzali che non sostenevano praticamente mai l’inedito tandem offensivo composto da Rosina e Coda. Identico purtroppo il risultato: seconda sconfitta consecutiva dei granata – stavolta all’Arechi – ed un punto nelle ultime tre gare. Uno score che risucchia l’ippocampo nelle sabbie mobili della zona che scotta. La Spal ha marciato sui detriti di una squadra impaurita e in affanno. Il rigore fischiato ai danni di Vitale sarà apparso anche generoso, ma prima durante e dopo la formazione di Semplici – imbottita di seconde linee lo ripetiamo – sembrava viaggiare comunque sul velluto con Finotto a fare impazzire Perico e Schiavi; il centrocampo a dettare i tempi e la difesa agevolata dall’inconsistenza degli avanti granata che si limitavano come spesso capita ad azioni personali neutralizzate da un signor portiere come Meret. Nella ripresa, poi, non hanno convinto i cambi, apparsi alcuni tardivi altri discutibili. Semplici, invece, si è permesso di inserire gente del calibro di Schiattarella e Floccari con quest’ultimo che ha marcato nuovamente il cartellino sulla sirena. La rete di Coda in zona Cesarini, la decima stagionale, è stata accolta addirittura tra i fischi. L’epilogo nella forte contestazione di circa 400 tifosi a fine partita, che si sono presentati davanti alla tribuna inveendo contro la dirigenza e la proprietà. Lotito prima si è fatto sentire negli spogliatoi, poi ha evitato la sala stampa per andare via da un’uscita secondaria. Bollini resta per il momento sulla panchina, ma il derby con il Benevento di domenica prossima potrebbe essere già l’ultima spiaggia.