La Salernitana Calcio rappresenta una delle squadre più significative e storiche della Campania. Nata nel 1919, la squadra di Salerno vanta oltre un secolo di vicende calcistiche, caratterizzate da momenti di gloria, periodi di difficoltà e strenui tentativi di risalita, ma soprattutto da un legame profondo e inossidabile con la propria città e con la propria tifoseria. Pur avendo spesso militato nelle categorie minori del calcio italiano, è comunque riuscita a raggiungere la massima serie in diverse annate. Ha preso parte a questa competizione nelle stagioni 1947-1948, 1998-1999, retrocedendo in entrambe le circostanze per un solo punto, e nel triennio 2021-2022, 2022-2023 e 2023-2024.
Le origini del club
La Salernitana fu fondata nel 1919 grazie all’iniziativa di alcuni soci sotto la guida di Matteo Schiavone, che ne divenne anche allenatore, con Adalgiso Onesti come primo presidente.
Nel suo esordio in campionato, la squadra si impose vincendo il proprio girone sul campo e aggiudicandosi successivamente a tavolino la finale del Campionato di Promozione 1919-1920 contro il Brasiliano, formazione napoletana vincitrice dell’altro girone. Gli incontri di andata e ritorno terminarono entrambi con un 5-0 per le rispettive squadre ospitanti, rendendo necessaria una terza sfida.
Tuttavia, i partenopei non si presentarono alla gara di spareggio programmata sul campo neutro di Nocera Inferiore, nel salernitano. Ciò conferì alla Salernitana la promozione in Prima Categoria. All’epoca, i bianco-celesti, dal 1943 il granata l’altro colore ufficiale diverrà quello principale, parteciparono così al massimo livello calcistico, sebbene si fermarono sempre alla fase regionale e retrocessero nella stagione 1921-1922. Successivamente, la squadra si fuse con lo Sporting Club Audax Salerno.
Da questa fusione nacque nel 1922 la Salernitanaudax, una società che, a causa di divergenze interne e diverse difficoltà organizzative, cessò l’attività sportiva nel 1925. Fu poi rifondata nel 1927 attraverso un’altra fusione, questa volta con Campania e Libertas, ripartendo dal terzo livello calcistico. Nel 1937-1938 ottenne la sua prima promozione in Serie B, che però durò soltanto una stagione.
Prima volta in Serie A
Nel 1947 la Salernitana raggiunse la sua prima promozione in Serie A, un traguardo storico per una squadra che fino ad allora aveva militato principalmente nelle categorie inferiori.
Anche se la permanenza nella massima serie non durò a lungo, quell’annata fu storica per il calcio italiano, poiché l’allenatore Gipo Viani disputò la massima serie con Il rivoluzionario schema di gioco del Vianema, contribuendo a diffonderlo in tutta Italia e dando origine all’attuale catenaccio italiano. Ciò permise alla squadra di ottenere preziosi pareggi e vittorie che tuttavia, non bastarono a conquistare la salvezza distante un solo punto.
Prima morte in uno stadio italiano
La squadra trascorse poi trascorse otto anni consecutivi in Serie B, fino alla retrocessione in Serie C nella stagione 1955-1956.
Un tragico evento segnò il calcio italiano il 28 aprile 1963, durante l’incontro tra Salernitana e Potenza. In quell’occasione, Giuseppe Plaitano diventò la prima vittima tra gli spettatori in uno stadio del Bel Paese.
Colpito accidentalmente da un proiettile sparato in aria da un poliziotto, intervenuto per sedare una rissa scoppiata sul campo. L’episodio di tensione fu alimentato sia da questioni legate alla partita, sia dal malcontento dei tifosi per il trattamento riservato a un invasore solitario, fermato con eccessiva durezza.
23 anni di Serie C
Nella stagione di Serie C 1965-1966, il club campano conquistò ancora una volta la promozione in Serie B sotto la guida di Domenico Rosati. Tuttavia, anche in questa occasione, la permanenza nel secondo livello nazionale si limitò a una sola stagione.
Successivamente, la squadra trascorse ben 23 anni consecutivi in terza serie. Fu nella stagione di Serie C1 1989-1990 che i granata riuscirono a tornare nel campionato cadetto, grazie alla presidenza di Giuseppe Soglia, alla direzione tecnica di Giancarlo Ansaloni e al contributo fondamentale dello storico capitano della Roma, e in quell’occasione della Salernitana, Agostino Di Bartolomei.
Ritorno in A e un altro tragico evento
Anche in questa occasione, la permanenza in Serie B durò soltanto una stagione. Tuttavia, con l’arrivo dell’allenatore Delio Rossi, i campani riuscirono a tornare nella categoria cadetta pochi anni dopo, conquistando la promozione nel campionato 1993-1994.
Durante la presidenza di Aniello Aliberti, la squadra centrò nuovamente l’accesso alla Serie A al termine di un campionato memorabile, che vide ancora Delio Rossi protagonista in panchina. La promozione fu possibile grazie alla straordinaria coppia d’attacco formata da Marco Di Vaio e Edoardo Artistico, affiancati da altri giocatori fondamentali come i difensori Ciro Ferrara e Vittorio Tosto, i fratelli Giacomo e Giovanni Tedesco, e il capitano Roberto Breda, che insieme costruirono una rosa solida e competitiva.
La squadra concluse il torneo al primo posto, guadagnando ampiamente la promozione. Tuttavia, nella stagione di Serie A 1998-1999, giunse una retrocessione, ancora una volta, per appena un punto, una maledizione quasi.
Dopo la prima morte di un tifoso in uno stadio italiano, la Salernitana fu nuovamente al centro di una tragedia. I tifosi Vincenzo Lioi, Ciro Alfieri, Giuseppe Diodato e Simone Vitale persero la vita nella strage della Galleria Santa Lucia su un treno durante il viaggio di ritorno, dopo aver assistito alla gara in trasferta dell’ultima giornata di campionato.
Doppio fallimento
Nell’estate del 2005, il club fu escluso dal professionismo a causa di inadempienze finanziarie dopo una breve esperienza in Terza Categoria, la società fu posta in liquidazione fallimentare durante il girone di andata.
Nel frattempo, grazie al lodo Petrucci, nacque a Salerno una nuova società che ripartì dalla Serie C1. Questa squadra conquistò la promozione in Serie B nella stagione di Serie C1 2007-2008. Successivamente, la società acquisì i beni immateriali della precedente società, tra cui lo storico marchio con l’ippocampo.
Tuttavia, al termine del campionato di Serie B 2009-2010 retrocesse nuovamente in terza serie. Nella stagione 2010-2011, pur lottando fino ai play-off, non riuscì a ottenere la promozione e dovette scomparire a causa di un nuovo fallimento societario legato ai debiti.
Rinascita
Il calcio salernitano ripartì nella stagione 2011-2012 dalla Serie D grazie al Salerno Calcio, fondato da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. La società, che l’anno successivo si riappropriò del nome Salernitana dopo l’acquisizione dei beni immateriali delle precedenti gestioni, conquistò due promozioni consecutive.
Nel 2012-2013 aggiunse al proprio palmarès la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione e, con Angelo Gregucci in panchina, vinse anche la Coppa Italia Lega Pro nella stagione 2013-2014. Nella stagione 2014-2015, con Leonardo Menichini alla guida, ottenne la promozione in Serie B con due giornate d’anticipo rispetto alla fine del campionato. L’anno seguente lo stesso Menichini, richiamato nuovamente in panchina, condusse la squadra alla salvezza durante i playout.
Nella stagione 2018-2019, Menichini subentrò verso la parte finale del campionato e portò la squadra a vincere, nuovamente, lo spareggio salvezza contro il Venezia, garantendo il mantenimento della categoria sul campo.
Il 19 giugno 2019 il club celebrò i suoi cento anni di attività organizzando un triangolare estivo con Bari e Reggina, club con cui esiste un rapporto di gemellaggio. Il torneo fu vinto dal Bari. Per l’occasione, la Salernitana introdusse una modifica allo stemma presente sulle maglie per la stagione 2019-2020, ispirandosi a un logo storico degli anni Quaranta e ad altri elementi legati alla propria tradizione.
Triennio in A e retrocessione
La terza promozione in Serie A, prevista ampiamente anche dai siti di quote calcio come Betway, dei granata portò alla luce una delicata questione societaria legata al ruolo di co-patron di Claudio Lotito, già presidente sia della Salernitana che della Lazio. Secondo quanto stabilito dall’articolo 16 bis delle N.O.I.F., infatti, non è consentito che lo stesso individuo abbia la comproprietà di due squadre nella medesima categoria ai fini dell’iscrizione.
Per affrontare questa situazione, da risolvere entro il 31 dicembre, durante l’intero girone d’andata della Serie A 2021-2022, il club fu affidato temporaneamente a un trust appositamente creato, con Ugo Marchetti come amministratore unico. Successivamente, la società è stata venduta all’imprenditore Danilo Iervolino, che ha formalizzato la sua offerta alle ore 23:58 del 31 dicembre, diventandone ufficialmente il nuovo proprietario.
Nella prima metà della stagione, la Salernitana si è trovata relegata in fondo alla classifica, con un bilancio negativo di 3 vittorie, 2 pareggi e 16 sconfitte. Tuttavia, durante il girone di ritorno, grazie a una significativa campagna di rafforzamento invernale orchestrata dal nuovo direttore sportivo Walter Sabatini e dal tecnico Davide Nicola, la squadra ha raggiunto una salvezza particolarmente sofferta all’ultima giornata, nonostante una pesante sconfitta casalinga per 0-4 contro l’Udinese.
Con soli 31 punti conquistati, la Salernitana divenne la prima squadra nella storia della Serie A a salvarsi con tale punteggio da quando sono stati introdotti i tre punti.
Nella stagione 2022-2023, grazie a una maggiore continuità nei risultati, il club granata ha ottenuto una salvezza tranquilla, senza mai trovarsi nelle ultime tre posizioni della classifica. La permanenza nella massima serie è stata matematicamente certificata alla 36ª giornata. Guidata da Paulo Sousa, subentrato all’esonerato Nicola nel corso della stagione, la Salernitana ha concluso il campionato al quindicesimo posto con 42 punti, registrando sia il miglior piazzamento che il record assoluto di punti del club in Serie A.
Tuttavia, nella stagione successiva, una serie di prestazioni fallimentari hanno segnato un’annata disastrosa per il club. La squadra ha chiuso il campionato all’ultimo posto con quattro giornate di anticipo, totalizzando solo 17 punti, il peggior risultato mai registrato nella Serie A a 20 squadre. Attualmente milita in Serie B, con il penultimo posto a quota 29 punti, in lotta per non retrocedere in Serie C.