SALERNITANA: IN LAGUNA PER IL PRESENTE E PER IL FUTURO

Succede sempre di domenica, almeno a Venezia. Le tre vittorie esterne conseguite dai granata in Laguna sono sempre giunte nel canonico dì di festa ed era una calda domenica di giugno quella in cui i gol di Ricchetti e Pedone sancirono un pari tra granata e lagunari che valse la salvezza aritmetica per la squadra di Varrrella. Dopo quella partita, cominciò a scriversi una nuova storia, quella che da lungomare Marconi in una calda notte di giugno fece scoccare una scintilla. Pochi mesi dopo, infatti, la Salernitana sarebbe tornata al Penzo con ben altro piglio ed ambizioni, confermate sul campo dal secco tre a zero che la squadra di Delio Rossi rifilò al Venezia di Novellino. La doppietta di Marco Di Vaio ed il gol di Renato Greco sancirono il decollo dei granata verso la serie A sulle note de “la capolista se ne va”. Da quel pomeriggio di dicembre, infatti, la Salernitana non si sarebbe più guardata indietro. Era una squadra coinvolgente ed elettrizzante, quella forgiata da Rossi, figlia di due mesi di ritiro quasi monastico, e capace di stabilire con la città intera un rapporto osmotico nel quale dava e riceveva entusiasmo ed affetto. Quella domenica a Venezia fu un’invasione granata, una lezione di tifo e di gioco, un risultato netto ed inappellabile come era stato anche un paio di anni prima con Colomba in panchina. Più risicata, ma non meno meritata l’ultima vittoria granata al Penzo, firmata da Longo nel 2003-04 con Pioli in panchina. A Venezia non è quasi mai una partita banale. Si è giocato sempre per la classifica, ma, senza saperlo, qualche volta anche per la storia, quella che si sarebbe compiuta poi e che, guardandosi indietro, si sarebbe scoperto essere partita proprio da lì, dalla Laguna, dall’isolotto di Sant’Elena dove domani la Salernitana giocherà per dare continuità al suo cammino, con la carica di tantissimi tifosi e con la voglia di scrivere un’altra storia.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto