Il ko, il primo stop casalingo, l’amaro ed ingiusto uno-due lo sferra il Pordenone all’Arechi, ma lo sancisce e legittima l’arbitro con una condotta di gara a dir poco discutibile. Non una, non due, ma tre espulsioni ai danni dei granata (se si considera anche quella del tecnico Castori), un rigore non concesso su Tutino ed una gestione dei cartellini quantomeno squilibrata hanno segnato, indirizzato e veicolato la partita. All’Arechi passano i ramarri per due reti a zero, ma la Salernitana ha provato a restare in piedi nonostante la doppia inferiorità numerica in campo per poi finisce al tappeto in casa alla 17esima di B. Secondo stop consecutivo per i granata che perdono la vetta e scivolano al secondo posto in classifica a tre punti dalla capolista Empoli.
Le espulsioni di Capezzi (a dir poco severa) nel primo tempo e Di Tacchio nella ripresa hanno segnato il match. In parità numerica ed anche dopo, infatti, i padroni di casa avevano messo alle corde l’undici di Tesser. Il cambio di modulo di Castori si rivela efficace, almeno fin quando Rapuano di Rimini non si erge a protagonista. Ed anche dopo a dire il vero. Il 4-4-2 camaleontico dei granata sorprende i friulani.
Pronti via e Kupisz di piatto sinistro (4’) costringe subito agli straordinari la migliore difesa esterna del campionato. I padroni di casa corrono, spingono e pressano sui portatori di palla avversari: Tutino gioca a tutto campo e si guadagna una punizione dal limite che Cicerelli con un destro liftato per poco non traduce in gol, gonfiando solo la parte esterna della rete (16’). Ancora Tutino avvia e conclude tra le braccia di Perisan un’azione dalla trequarti. E’ un monologo granata. L’occasione più ghiotta del primo tempo capita a Capezzi (22’) che dal limite sfiora il palo complice una deviazione di Calò. Dalla bandierina, Bogdan di testa la indirizza nel sette ma la conclusione è debole e facile preda del portiere friulano.
Alla mezzora l’episodio che condiziona la partita. Capezzi entra duro su Barison, ma fa in tempo ad abbassare la gamba. L’arbitro, però, decide di punire con il rosso diretto il centrocampista ex Samp. Castori non ci sta e lo segue a ruota per proteste. Inevitabilmente gli ospiti alzano il proprio baricentro. Nella ripresa c’è subito materiale per i moviolisti. Tutino chiuso in sandwich da Falasco e Camporese in area (9’) finisce a terra: il fischietto sorvola nonostante la mano evidente di Falasco sul numero nove granata. La Salernitana ci prova, ma deve anche fare i conti con le ripartenze avversarie. Ciurria di sinistro dalla distanza costringe Belec a distendersi (14’), Musiolik si avvita bene (25’), ma conclude tra le braccia del portiere. Sponda granata Cicerelli (26’) si incunea, trova un varco per vie centrali e in caduta sfiora l’eurogol. E’ il canto del cigno. I ramarri pungono con Barison (28’) che trova l’inzuccata vincente sugli sviluppi di un calcio piazzato. Non è finita. I granata perdono le staffe e Di Tacchio conclude in malo modo una partitaccia rimediando il secondo giallo e lasciando al squadra in nove (35’). Nonostante la doppia inferiorità numerica, i padroni di casa ci provano a testa bassa. Fino alla fine. Fino alla rete di Diaw (94’) che chiude definitivamente i conti. Ma quanta amarezza per una sconfitta onestamente… immeritata.