Dopo l’incredibile seconda parte della stagione scorsa la Salernitana sta vivendo, nella Serie A 2023-’24, una prima parte di campionato stregata. Nelle prime quattordici giornate della stagione in corso, infatti, la Salernitana ha vinto in una sola occasione, contro la Lazio lo scorso 25 novembre mentre per il resto ha raccolto solo cinque pareggi e conseguenti altre otto sconfitte, racimolando solo otto punti in classifica. Una situazione che pone la squadra campana ultima nella lista delle quote sullo scudetto di Serie A e quindi formazione maggiormente a rischio retrocessione tra le 20 del torneo. Inoltre più la stagione va avanti e più le dirette concorrenti, come Cagliari, Empoli e Verona si allontanano ulteriormente dall’orbita granata. Ma cosa non sta andando come dovrebbe nella rosa allenata da Pippo Inzaghi?
Difesa
Il capitolo difesa è il tema più delicato da affrontare per la Salernitana. Partiamo dal dato nudo e crudo. La squadra allenata da Pippo Inzaghi (sebbene sia subentrato al posto di Paulo Sousa alla nona giornata di campionato) ha subito 28 gol in 14 giornate, con una media di due gol a partita. E c’è ancora un altro dato che fa riflettere: i granata subiscono gol sistematicamente nei primi 15 minuti di gara. C’è dunque qualcosa che non va nella testa dei difensori prima ancora che nel posizionamento tattico e nella forza individuale. Ed è per questo che il voto della difesa non può che essere 4.
Centrocampo
Il reparto sta avendo forti alti e bassi. In queste prime partite con Inzaghi al comando si stanno tentando tutte le strade. Centrocampo a due, a quattro, con due mediani, con il regista. Difficile al momento trovare una soluzione semplice anche perché gli attuali giocatori, da Maggiore a Bohinen stanno avendo difficoltà ad interpretare i propri ruoli e giocatori come Coulibaly sono lontani parenti dei calciatori che la scorsa stagione sono stati la colonna della squadra. Inzaghi al di là del modulo vorrebbe giocare con un regista e quel ruolo potrebbe spettare al norvegese, che lo ha fatto bene contro la Lazio (grazie anche alla poca lucidità dei biancocelesti) ma ha faticato contro i viola (sempre pronti a pressare il portatore di palla). Ecco, questo significa che per fare bene il regista e interpretare al meglio quel ruolo Bohinen avrebbe bisogno di uno, o meglio due, giocatori che possano aiutarlo sul piano fisico e del recupero palla. Così l’azione di recupero e ripartenza sarebbe molto più efficace. Segnali positivi comunque ce ne sono e per questo il reparto complessivamente è l’unico che raggiunge di poco la sufficienza: 6.
Attacco
In attacco la situazione di Dia ha dell’incredibile. Prima le sirene di mercato, poi l’esclusione per questioni disciplinari (sempre legate all’evoluzione della situazione contrattuale), poi ancora una serie di infortuni hanno fino a questo momento limitato l’utilizzo del giocatore più forte in rosa. Per questo uno dei compiti più difficili di Inzaghi è quello di trovare goal alternativi al senegalese. D’altronde le statistiche parlano chiaro, mostrando solo dieci gol, di cui appunto quattro di Dia, in 14 partite. Anche in questo caso il voto complessivo al reparto è della piena insufficienza: 4,5.