SALERNITANA: LIVERANI RIPARTE CON SABATINI –

Walter Sabatini è tornato ieri a casa dopo un paio di settimane di degenza per l’operazione cui si è sottoposto a causa dell’incidente domestico del dodici febbraio scorso. Il dg ha seguito a distanza le vicende granata, tenendosi in costante contatto con il suo collaboratore, Pietro Bergamini, presenza fissa accanto alla squadra che, però, anche contro il Monza non ha dato le attese risposte. A distanza, ma non per i motivi che hanno tenuto lontano dal campo Sabatini, segue l’evolversi della situazione anche il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, sempre più disinnamorato della sua stessa creatura al punto da aver delegato all’ad Milan ed al vice presidente Petrucci il compito di stare vicino alla squadra nella settimana più importante della stagione. Avesse battuto il Monza, la Salernitana non sarebbe stata così distante dalla zona salvezza. Di più: sarebbe bastato pareggiare le ultime partite interne per essere ancora in linea di galleggiamento. Se quel che non è stato non si può più avverare, è pur vero che ora la Salernitana deve preparare al meglio la gara di Udine e poi quella di Cagliari che rappresentano altre tappe cruciali del suo cammino. Vincere in Friuli significherebbe dare un senso anche alla successiva sfida esterna in Sardegna e così via. Perdere, invece, sancirebbe molto probabilmente la fine dei giochi. E, dunque, dopo la gara interna con l’Empoli, dopo quella col Monza, ora la truppa granata si ritrova a vivere un’altra settimana di vitale importanza che culminerà con un altro match da dentro o fuori. Il paradosso che sa di beffa è che, pur avendo mancato tutti gli appuntamenti per la possibile svolta, la Salernitana sia stata tenuta ancora a galla dalle sconfitte altrui. E’ chiaro che il risvolto della medaglia è che le partite da giocare siano sempre meno e che l’eventuale rimonta ora come ora dovrebbe passare da un sostanzioso numero di vittorie da conseguire in un tempo ristretto e con un calendario che alternerà scontri diretti a partite contro squadre impegnate per la qualificazione alle Coppe Europee. La società ha valutato anche l’ipotesi del nuovo ribaltone, ma l’esonero di Liverani ed il ritorno di Inzaghi avrebbero avuto come inevitabile conseguenza la rottura con Sabatini per le ormai note divergenze tra il dg e l’ex tecnico, attualmente in vacanza. L’altra ipotesi presa in esame è quella di affidare la squadra a Colantuono che ha un contratto fino al 2025 a cifre che sono state ereditate dall’accordo firmato ai tempi del trust dal trainer laziale quando sulla tolda della nave c’erano il generale Marchetti ed il dg Fabiani. E questa situazione ereditata è lo spunto per una riflessione. Iervolino ha speso tanto, in una prima fase anche per onorare impegni presi da altri, cioè da chi ha gestito la società durante il periodo del trust, e poi non ha badato a spese per centrare la salvezza nel 2022. Questo non lo si può dimenticare e sicuramente ha avuto un costo che si è ripercosso sulle successive gestioni. Il presidente ha compiuto anche in prima persona, o spinto da alcuni consiglieri, scelte di cui si è sicuramente pentito come l’acquisto di Bonazzoli dalla Sampdoria nell’estate del ’22. Con quei soldi, in fondo, si sarebbe potuto prendere Dovbyk o portare in prestito con diritto di riscatto Maupay in granata. Anche la scorsa estate valutazioni ambientali ed in parte sentimentali hanno condizionato le scelte del presidente che, nonostante il comportamento ondivago di Sousa che parlava di mercato con De Sanctis ma si guardava nel contempo intorno ed apriva ad altre società, volle comunque confermare il portoghese in panchina anche contro il parere di molti consiglieri e dello stesso ds del tempo. Poco dopo, però, i rapporti con Sousa si sarebbero rovinati per le critiche, anche giuste e comprensibili, del tecnico al mercato fermo e poi insufficiente a suo giudizio condotto dal club. Ora servirebbe fare blocco, squadra, gruppo. Non solo tra calciatori e tecnico, ma anche tra questi e la società che, però, oltre Sabatini, non ha figure di personalità e di carisma tali da poter incidere nello spogliatoio. Siamo a martedì ed ancora si riflette sui provvedimenti da prendere, se andare o meno in ritiro e via così. La certezza è la conferma di Liverani almeno fino a sabato. Sabatini proverà, con tutte le difficoltà che sta affrontando a livello personale, a dare una scossa. Starà alla squadra dare un segnale di reazione e di presa di coscienza.

Autore dell'articolo: Redazione