Contro il Sudtirol la Salernitana non ha sfatato il tabù primi tempi, rimanendo per la sedicesima volta all’asciutto nella prima frazione di gioco. Nella ripresa, però, la squadra di Marino ha colpito due volte con Ghiglione e Ferrari. Due difensori a segno per tre punti vitali, ma il tecnico granata ha lodato anche il lavoro degli attaccanti. Cerri e Verde hanno calciato verso la porta, senza trovare quel gol che manca loro da tempo, ma hanno fornito un contributo prezioso dal punto di vista tattico. Soriano ha avuto una chance sul finire del primo tempo e si è dedicato principalmente ad un lavoro di raccordo e di gestione dei momenti della gara. Non sono entrati benissimo in partita Raimondo e Tongya, giovani a caccia del loro posto in un contesto in cui c’è da lottare per la squadra innanzitutto. Marino sa che tutte le risorse offensive a sua disposizione potrebbero essere utilissime nello sprint finale, tenendo anche conto del fatto che si giocheranno cinque partite in diciotto giorni. Il trainer siciliano sa che gli attaccanti potranno essere decisivi se ritroveranno fiducia e autostima. E per questo sarà necessario supportarli al massimo. Cercare di più la manovra e portare più uomini nei pressi dell’area di rigore avversaria è la strada maestra per far arrivare più sostegno e rifornimenti alle punte. A cominciare da oggi e per tutta la settimana che porterà a Cittadella Marino lavorerà sui movimenti ma soprattutto sulla testa degli attaccanti, ben sapendo che dovrà lucidare la loro vena realizzativa per trovare i gol salvezza.
