Le chiacchiere, le polemiche, le rivendicazioni, la ricerca del consenso: fumo, nient’altro che fumo. La sostanza. Ora serve solo quella. Serve una vittoria perchè i risultati sono l’unico metro di giudizio, l’unico carburante che possa alimentare la passione, l’unica medicina che lenisca le ferite. Sannino sa che un allenatore è sempre in discussione, più che mai a Salerno, piazza disposta a dare credito e fiducia ma anche desiderosa di ricevere qualcosa in cambio. Il tecnico di Ottaviano ha fatto presa sulla gente, mostrandosi aperto e disponibile al confronto, ma poi ha cominciato ad avvertire una pressione, forse superiore a quella reale, che sottintende un’ansia da prestazione, una necessità famelica di centrare un risultato pieno per poter finalmente respirare. Ora come non mai al tecnico granata sarebbe indispensabile avere accanto una società forte e presente, che infonda serenità e sicurezza, invece di perder tempo nel fare pagelle, individuando i brutti e i cattivi, i nemici immaginari contro cui combattere e a cui additare eventuali disfatte. C’è il campo, però, e quello non mente mai. E domani ci sarà ancora tanta gente pronta a crederci e a sostenere una squadra che è tornata da Cesena stanca ma felice per il punto conquistato, ma che, certo, non può accontentarsi di un pannicello caldo, capace di offrire un po’ di tepore in questo primo scorcio di autunno. E infatti, non è il fumo che riscaldi per davvero, ma il fuoco. E, quindi, non le chiacchiere, ma i risultati e, prima di questi, gli atteggiamenti. Non si fischia una squadra che lotta ed infatti a Salerno non è mai accaduto. Non ci sono nemici all’esterno, non ci sono gufi, ma c’è una passione che arde e che va rispettata ed alimentata. In campo e non solo. Con i comportamenti, prima di tutto. Chiedere testa e cuore non è pretesa eccessiva per una piazza che ha portato oltre trentamila spettatori allo stadio nelle prime due gare stagionali in cui la Salernitana ha raccolto solo un punto. Domani arriverà il Trapani che ha sempre pareggiato finora e che l’anno scorso uscì dall’Arechi con un risultato pieno frutto di episodi fortunati. L’augurio è che domani la fortuna possa arridere alla Salernitana, ma, si sa, la dea bendata premia chi osa e lotta. Per questo si spera che all’appuntamento Sannino e la squadra arrivino carichi e determinati, ma senza scorie di nessun genere. Ci sono novanta minuti a disposizione per dimostrare ciò che si è per davvero. Prima e dopo, le parole non conteranno.
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