SALERNITANA: ORA O MAI PIU’ PER LA SALVEZZA –

Ora o mai più. Non ha alternative la Salernitana, non può più aspettare e sperare in tempi migliori. Deve, se vuole, fare adesso i punti per la salvezza. E per farlo dovrà avere quella voglia, quella fame, quella cattiveria che non si sono viste contro il Palermo e che non sembrano essere state trasmesse né dalla dirigenza né dall’allenatore. Mentre a Castellammare viene indetta la giornata gialloblu e la tifoseria non aspetta altro che battere i granata per mandarli in C, la Salernitana deve fare i conti con una svolta che non c’è stata e che qualcuno aveva promesso a Iervolino che ancora una volta s’è fidato di chi gestisce il club in loco e della solita filiera di amici degli amici, procuratori compresi, che hanno prodotto l’ennesimo disastro. Tutti responsabili, a partire dal patron, perché la Salernitana vive da due anni una situazione di regressione e confusione alla faccia dei piani triennali sbandierati anche l’estate scorsa. Tre allenatori, due direttori sportivi, valanghe di calciatori che sono transitati dalle parti del Mary Rosy, tanti soldi spesi, molti regalati agli agenti per le commissioni, ed alla fine della fiera c’è il penultimo posto in classifica e la prospettiva del doppio salto all’indietro che sarebbe una mazzata tremenda per il club ed una grande delusione ed una umiliazione senza precedenti per i tifosi che anche domenica erano in oltre 15mila ed hanno assistito all’ennesima sconfitta stagionale, ma soprattutto sono stati traditi nelle loro aspettative. Se alla vigilia si dice che si vuole e si deve dare qualcosa in più per tanti motivi, se si danno assicurazioni circa atteggiamento e motivazioni, e se poi in campo tutto ciò resta lettera morta, allora qualcosa non funziona nella dialettica tra allenatore e squadra o, forse, c’è una tensione eccessiva che frena, blocca, disinnesca tutti i buoni propositi. Fatto sta che sabato al Menti la Salernitana sarà priva di Amatucci e Bronn, ma dovrà essere ugualmente priva di alibi e scuse. Basta dire che a gennaio la situazione non era buona perché se la società ha cambiato allenatore e ds ed ha preso nove calciatori era perché voleva che le cose andassero meglio. Bisogna fare di più, avere idee chiare e coraggio per aggredire le ultime sette partite e vincere almeno quattro partite. Il resto sono chiacchiere sterili.

Autore dell'articolo: Redazione