La Salernitana interrompe il digiuno da derby e torna a conquistare punti contro il Benevento dopo tre sconfitte di fila. Al Vigorito ci sono circa tremila tifosi granata a spingere la squadra di Ventura in cui Aya fa il suo esordio dal primo minuto nella difesa a tre, mentre a centrocampo la sorpresa è il ritorno dal primo minuto di Maistro. Cicerelli e Di Tacchio vanno in panchina, mentre Inzaghi sceglie Kragl per completare il cuneo offensivo con Sau e Coda, anche il tedesco deve uscire per infortunio già nel corso della prima frazione, sostituito da Insigne. Si comincia a ritmi altissimi e con poco spazio per la tattica e per l’etichetta. Anzi. Il derby è sentito e l’agonismo è, come si conviene in questi casi, fin troppo esasperato al punto che l’arbitro deve intervenire spesso per calmare gli animi, ricorrendo anche a molti cartellini nella prima frazione. La Salernitana fa possesso palla ed aspetta le fiammate di Lombardi per insidiare la porta di Montipò. L’ex di turno salta spesso Letizia, creando i presupposti per situazioni interessanti. Lavorano tanto anche Gondo e Djuric. L’ex Rieti attacca bene la profondità, ma manca di freddezza e precisione in un paio di occasioni, mentre il bosniaco costringe agli straordinari Volta e Caldirola, quasi sempre battuti nel gioco aereo. Inzaghi chiede a Viola di svariare per il campo alla ricerca dell’intuizione giusta per innescare le punte, ma tiene d’occhio anche Dziczek, chiedendo ai suoi di impedire al polacco di cominciare l’azione tant’è che molti palloni passano per i piedi dei difensori granata. La ripresa riserva le emozioni più intense. Lombardi sprinta per l’ennesima volta sulla destra e disegna un cross perfetto per la testa di Djuric che si alza sopra la testa di Maggio e la spinge dentro per il meritato vantaggio degli ospiti che non sfruttano un paio di occasioni in contropiede e che devono mordersi le mani per l’ingenuità che costa il gol del pari, a firma di Sau. Il finale è vibrante. Improta centra la traversa e poi si fa espellere, mentre Giannetti va in gol nel recupero ma si vede strozzato ancora una volta l’urlo in gola dalla bandierina alta dell’assistente di Illuzzi che segnale il fuorigioco di Akpa. Pari e patta alla fine con più certezze che rimpianti per entrambe le squadre.
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