Questa mattina s’è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Roberto Breda, terzo allenatore stagionale per la Salernitana. Il tecnico trevigiano aveva già guidato la Primavera e poi la prima squadra granata in due diversi cicli ed ora tenta la grande impresa. Ieri Breda è stato in sede per la firma del contratto. Sorridente, emozionato, motivato, Breda sa che la Salernitana ha bisogno di
un intervento incisivo, rapido, tempestivo perché 18 partite e 54 punti disponibili sono un patrimonio non più infinito ed illimitato. Forse, visto che nella testa della società il nome di Breda aveva fatto breccia da settimane, sarebbe stato meglio dargli più tempo e dargli modo di subentrare a Martusciello a novembre. Si sarebbe dovuto forzare la mano con Petrachi, ma, del resto, il destino del dirigente pugliese appariva segnato da tempo viste le sue prese di posizione in aperto dissidio con Milan. Petrachi ieri è stato ufficialmente esonerato. Presentato, infatti, oggi anche il nuovo direttore sportivo Marco Valentini, reduce da un’esperienza con luci ed ombre ad Ascoli. Il ds sa a sua volta che dovrà subito portare a casa rinforzi di spessore perché la Salernitana di Breda dovrà essere molto diversa non solo nello spirito ma anche nella fisionomia rispetto all’ultima versione della squadra di Colantuono. Ci vorrà l’ordine tattico invocato sempre da Martusciello, quella grinta che Colantuono avrebbe voluto vedere in campo e c’è stata solo a sprazzi e a ciò Breda dovrà aggiungere praticità, concretezza, equilibrio e furore al tempo stesso. Tutto passerà anche e soprattutto per il mercato e qui si misureranno la credibilità e la buona volontà del club. Breda è una bandiera, un simbolo, un vero e proprio totem per i tifosi della Salernitana e sa di giocarsi tanto proprio per il suo passato. Ora, però, c’è da mettersi in gioco per il bene della Salernitana e per darle un presente ed un futuro più decorosi in attesa della grande decisione che dovrà prendere Iervolino e cioè cosa fare davvero del club granata.