SALERNITANA: RITORNO AL PASSATO –

La Salernitana perde nettamente a Firenze, ma può consolarsi con i risultati delle dirette concorrenti che la tengono sempre a tre punti dalla salvezza. Di questi tempi ci si deve aggrappare anche a questo, ma occorre sapere che non potrà andare sempre così. A Firenze, contro una squadra più forte, ben costruita nella rosa e con una panchina profonda, guidata da un allenatore in grado di dare una identità precisa, la Salernitana aveva poche possibilità di farla franca. Inzaghi sperava in una giornata no dei viola, come quella in cui erano incappati contro l’Empoli, magari in un po’ di stanchezza dopo le fatiche di Coppa, ma Italiano ha messo in campo forze fresche, fra cui Sottil e Bonaventura, e ha chiesto ai suoi di partire a mille. Contro una squadra che sfrutta l’ampiezza del campo e riempie l’area con gli inserimenti del trequartista e dei mediani, forse sarebbe stato opportuno impostare diversamente la gara, scegliendo altre soluzioni tattiche e magari anche altri interpreti. Era una partita in cui bisognava essere più formica che cicala e quindi i due trequartisti e Bohinen sono apparsi quasi un lusso, un po’ come il panettone ufficiale che è in vendita al prezzo di 50 euro. Magari della prestazione di ieri, delle evidenti difficoltà tattiche, oltre che di tenuta sul piano mentale e tecnico, si farà tesoro in vista della gara col Bologna che ieri ha sprecato una grande occasione a Lecce dove ha dominato pur essendo privo di tanti titolari. I felsinei praticano a loro volta il 4-2-3-1 ed hanno calciatori di indubbio spessore tecnico e fisico, a cominciare da Zirkzee che era stato anche nei pensieri della Salernitana in estate quando a Bologna pareva non dovesse avere spazio. Ieri il primo tempo dei granata è stato un assedio continuo alla porta di Costil che dopo venti minuti aveva subito due gol ma aveva pure compiuto un paio di miracoli. Nella ripresa, dentro Dia dall’inizio, la squadra ha avuto più sbocchi offensivi ed avrebbe potuto anche riaprire i giochi se il perfetto cross di Mazzocchi fosse stato sfruttato a dovere da Ikwuemesi che ha fatto un gran lavoro ma è stato deficitario nell’impatto con la sfera, che si è infranta sulla traversa. Più che sfortuna, si è trattato di errore. Capita, specie ai giovani che si stanno affacciando da poco sulla scena. Il problema di fondo è sempre la sciagurata estate granata, fatta di questioni irrisolte di cui ancora oggi si pagano le conseguenze. Ieri i tifosi hanno contestato la squadra, ma molti a fine partita hanno puntato il dito anche contro il presidente Iervolino che era a Firenze e che avrà avuto modo di toccare con mano la situazione. Ora la priorità è fare punti e restare in scia, ma il primo gennaio è già molto vicino e per quella data occorreranno idee chiare e soprattutto fatti concreti. Una volta per tutte si risolva anche il rebus direttore sportivo. Se la proprietà non ha più fiducia in De Sanctis, lo congedi e scelga un successore. Vivere quasi da separati a casa non giova certo alla serenità del gruppo e, soprattutto, getta ombre sul mercato di gennaio quando la squadra dovrà essere rinforzata in maniera robusta. Altrimenti il panettone sarà indigesto.