SALERNITANA: SERVE CORAGGIO IN UN CAMPIONATO MOLTO EQUILIBRATO

Diciannove squadre, per ora, trentasei gare da disputare: la B, così come è, almeno fino a prova contraria, visto che il 7 settembre il Collegio di Garanzia del Coni dovrà pronunciarsi sulla questione format e ripescaggi, si prospetta come uno dei campionati più difficili e livellati della storia. Nel 1990- ’91, tanto per citare un campionato che ai tifosi salernitani brucia ancora per il suo epilogo, la differenza tra la quarta squadra promossa in A, l’Ascoli, e le squadre che si ritrovarono a disputare lo spareggio per non retrocedere in base alla classifica avulsa tra cinque di esse, Cosenza e Salernitana, fu di appena sei punti. La Salernitana perse lo spareggio a Pescara con i silani, retrocedendo in  C, ma in quella stagione la squadra di Ansaloni subì lo stesso numero di sconfitte dell’Ascoli, promosso, ossia nove, collezionando il maggior numero di pareggi, ventidue. Era l’epoca dei due punti a vittoria, ma la B è più o meno sempre questa. Questa divagazione storica serve a rafforzare un concetto: in B è importante muovere sempre la classifica, ma, specie quando c’è tanto equilibrio, le vittorie sono ancor più pesanti. Nelle prime due giornate dell’attuale campionato c’è stata una sola affermazione esterna, quella del Cittadella a Carpi. I veneti sono primi a punteggio pieno e sono gli unici a non aver ancora subito reti a conferma della bontà di un lavoro tecnico e societario che segue da anni una linea ben precisa. E’ ancora presto per esprimere giudizi, impossibile e pretenzioso sarebbe voler addirittura sputare sentenze, ma la sensazione è che in questo campionato ai cui albori pare prevalere la pareggite sarà premiato chi saprà osare con criterio. La Salernitana ha collezionato due pareggi che non sono certo da buttare contro Palermo, una delle favorite d’obbligo della vigilia, e Lecce, una delle matricole più ambiziose, ma in questi primi centottanta minuti di campionato la squadra di Colantuono è stata troppo attendista, ha dato l’impressione di voler attendere le mosse altrui, scuotendosi solo dopo aver subito qualche assalto più o meno incisivo e dimostrando, allora, di avere tempra e qualità per colpire a sua volta. E’ vero che molti calciatori sono giunti sul gong del mercato o quasi, che la condizione fisica di alcuni è ancora imperfetta per non dire precaria ed è anche vero che in ritiro e nelle prime uscite ufficiali stagionali Colantuono ha lavorato con un gruppo diverso ed ha proposto formazioni che sono ben lontane da quella che potrà presentare quando tutti i suoi uomini saranno al top, ma è anche vero che alcuni concetti ed alcuni atteggiamenti vanno oltre il singolo: la Salernitana deve essere propositiva ed aggressiva proprio perchè ha calciatori che si esaltano quando sono in possesso di palla e soffrono se devono rincorrere l’avversario e del resto Colantuono vuole vedere in campo una squadra che giochi e costruisca senza paura. Per questo si spera che la sosta aiuti sul piano atletico e che, una volta che le gambe avranno preso a girare a mille o quasi, questa squadra possa sviluppare un calcio teso alla ricerca del gol perchè per puntare in alto sarà necessario vincere con una certa continuità, almeno in casa. In fase di rodaggio ogni punto è utile, ma solo le vittorie potranno alimentare e legittimare le ambizioni sbandierate in estate. Colantuono sa bene quanto complicato ed insidioso sia il campionato cadetto, ma ha il vantaggio di averlo vinto due volte in carriera e, dunque, dovrà lavorare sulla testa dei suoi uomini almeno quanto su gambe ed aspetto tattico. Provare a vincere contro chiunque potrà essere determinante per poter sognare.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto