Claudio Lotito ha annunciato che ci sarà. Stasera, il patron sarà tra i circa diecimila spettatori della sfida col Vicenza, primo passaggio trappola della stagione granata. Sembra paradossale, visto che siamo alla quarta di campionato, ma, si sa, il digiuno di vittorie non fa mai piacere e non è certo questa la dieta che può rendere più bella ed attraente la squadra di Sannino. Lavori in corso e, del resto, non potrebbe essere altrimenti sia per il periodo storico in cui siamo sia per le circostanze in cui il gruppo granata è stato assemblato. Perico e Della Rocca, due papabili titolari, sono arrivati in extremis, Ronaldo s’è allenato per più di un mese prima di essere tesserato e non è stato ancora utilizzato ed in attacco le alternative ai bomber Coda e Donnarumma non si sono ancora rivelate all’altezza. Le attenuanti non mancano, insomma, ma le parole della vigilia nascondono pieghe, increspature e qualche spigolo che solo una vittoria potrebbe appianare. Lotito è convinto che sul mercato la società abbia operato molto bene ed ora attende i risultati. Sannino ha preso atto, ma qualcosa non è andato proprio come avrebbe sperato ed ora deve trovare un equilibrio ed una fisionomia nuovi partendo da concetti su cui ha impostato il suo lavoro fin dal principio. In campo bisogna essere corti, alti e compatti: questione di atteggiamento e non di modulo, ma anche di interpreti ed in qualche ruolo la Salernitana resta scoperta, monca. Il tecnico ha scacciato ansia e stress da prestazione nelle dichiarazioni prepartita, chiedendo testa e lucidità, oltre al solito cuore, ai suoi. Serve la vittoria contro il Vicenza perchè la Salernitana ha bisogno di uno scatto in avanti, di una scintilla per accendersi, quella che sembrava essersi accesa già contro il Verona ma che s’è spenta a Novara dove non tanto la sconfitta quanto l’assenza di tiri verso la porta avversaria ha deluso e preoccupato. Insomma, oggi siamo ad un bivio: la società pensa che il rodaggio sia finito e che si debba solo fare risultato, l’allenatore chiede tempo e pazienza. Lui che in panchina è una dinamo, sempre in piedi e pronto a dare indicazioni, stavolta consiglia sagacia e prudenza, perchè le vittorie non si possono ottenere sempre e solo azzannando l’avversario dal primo pallone. Cambio di strategia nell’approccio, cambio di spartito tattico sul prato verde dell’Arechi: sotto gli occhi di Lotito la Salernitana vuole essere bella, ma prima di tutto pratica e vincente. Iniziare il ciclo di tre gare in otto giorni con il piede giusto, in fondo, è la cosa più importante.
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