Una domenica di ordinaria follia, vissuta sotto l’ombrellone o sullo yacht. Maurizio Milan a Salerno, Danilo Iervolino chissà dove: la Salernitana ha conosciuto ieri una delle giornate più paradossali della sua storia. Non che non ci siano precedenti, ma ora si tratta di persone, manager ed imprenditori, che sono accreditati, stimati, hanno visibilità e rilevanza anche fuori dall’Italia. E come sia stato possibile che figure di questo spessore si siano fatte impantanare in una trattativa che da subito appariva piena di crepe e punti interrogativi resta davvero un mistero. Figura pessima su tutta la linea per chi ha scelto di avviare una vera e propria interlocuzione con un soggetto che aveva recenti precedenti che sconsigliavano qualsiasi accostamento. Alla faccia dei patti di riservatezza, del piano finanziario e sportivo condiviso, della massima operatività già conferita a Petrachi e Sottil. Bene, anzi male: perché nel giro di un pomeriggio è cambiato tutto lo scenario ed ora i tifosi sono stanchi e pronti a scendere in strada per far sentire la propria voce ad una proprietà sempre più assente e distante, che guarda con fastidio alle cose di casa granata, e ad una dirigenza, in loco rappresentata dall’ad Milan, che resta fedele alla linea della diplomazia e della calma apparente, ma che sicuramente avrà ben compreso quanto rischiosa sia la situazione. Col futuro e col buon nome della Salernitana non si può giocare. Occorre massima assunzione di responsabilità, serve metterci la faccia per scusarsi per questo pasticcio portato avanti per mesi e per la situazione che si è creata. Dopo una vergognosa retrocessione, nessuno si è davvero scusato mostrando pentimento e una certa compunzione. Si va in vacanza o al mare come se nulla fosse, mentre un allenatore che giustamente aveva chiesto garanzie prima di firmare lascia un contratto da un milione di euro sul tavolo perché non convinto. E, del resto, se fino a venerdì Petrachi trattava per Vandeputte, Curto, Coda e Tutino ed all’improvviso è stato bloccato, come dar torto a Sottil. Che poi il tecnico volesse portare con sé i suoi uomini è una cosa logica e lecita, i cui costi certo non sono stati scoperti ieri da chi ancora regge la Salernitana. Già sabato pomeriggio si stava avvertendo che l’aria fosse cambiata ed infatti era stata chiesta la disponibilità di Stefano Colantuono a tornare in panchina in caso di necessità. Oggi Petrachi spera di avere il sì di un allenatore ed intanto è stato risolto il contratto di Gyomber ed è stato comunicato a Fazio che non si procederà al rinnovo del suo vincolo. Si spera che a breve possano partire le visite mediche, mentre per il ritiro si prospetta una partenza ritardata.
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