SALERNITANA: TESTA ALLA JUVENTUS –

Fazio, Maggiore, Mazzocchi e Gyomber: i rinforzi fatti in casa potrebbero arrivare dall’infermeria. Quella granata dovrebbe svuotarsi entro poche settimane, sperando che, nelle more, nessuno ci entri. Gyomber non dovrebbe essere rischiato per la gara con la Juventus, Mazzocchi da lunedì potrebbe cominciare a lavorare in parte con il gruppo, Maggiore scalpita visto che morde il freno da due mesi, mentre Fazio, dopo la serataccia di Bergamo conclusa con una lesione al polpaccio, ha voglia di rientrare e di riscattarsi. Tra Verona e Lazio, gare in programma all’inizio ed alla fine della settimana post Juventus, il quadro dovrebbe essere più chiaro e Davide Nicola dovrebbe cominciare ad annotare sul suo diario di bordo alcuni rientri. Intanto, è già rientrato Sepe che anche martedì sarà il vice di Ochoa. In difesa, Sambia ed il diffidato Bradaric presidieranno le corsie laterali. Troost- Ekong e Bronn faranno ancora coppia al centro. Il modulo di partenza sarà quello proposto nelle ultime due uscite e sarà importante la capacità dei centrocampisti di dare protezione alla difesa e di irretire i dirimpettai bianconeri, mai troppo brillanti quando si tratta di accelerare i ritmi. Lassana Coulibaly e Vilhena si muoveranno ai lati di Nicolussi Caviglia, pronto a tornare titolare contro la squadra in cui è cresciuto. Gara da ex anche per Candreva, che con la ventesima presenza stagionale vedrà sempre più vicino il riscatto del suo cartellino ed il conseguente rinnovo biennale del contratto con la Salernitana. Dia e Piatek giocheranno rispettivamente a sinistra ed al centro del tridente, ma Nicola chiederà al senegalese di avvicinarsi spesso alla porta avversaria per sfruttarne la vena realizzativa. Per Dia il riscatto a fine stagione è cosa praticamente certa. Il mercato poi potrebbe far aprire altri scenari. E’ fuori dai piani Radovanovic che ha ottenuto qualche giorno di permesso dalla società che valuta l’opportunità di pescare tra gli svincolati. Con la Juventus si giocherà in chiusura della ventunesima giornata del campionato. A settembre sarebbe stato impensabile etichettare il match di ritorno come una sfida salvezza. Parole e musica di Max Allegri e, visto che si giocherà in contemporanea con la prima serata del Festival di Sanremo, il gioco di parole ci sta tutto. L’Arechi sarà tutto esaurito o giù di lì e ciò significa grande cornice di pubblico in una serata dalle temperature rigide, ma anche i soliti disagi per raggiungere lo stadio e per uscirne a fine gara. Bisogna lavorare tanto per rendere davvero fruibile e confortevole lo stadio comunale, oggetto di una dialettica continua tra amministrazione e Salernitana per stipulare la convenzione. In attesa che comincino i lavori promossi e spesati dalla Regione per la copertura sarebbe opportuno intendersi su cosa significhi un impianto a misura d’Europa. I sediolini dell’Arechi non sono certo comodi, meno che mai riscaldati, i servizi all’interno sono ancora molto precari, e pensare di dover arrivare con ampio anticipo per poi comunque trovarsi nell’imbuto di fine partita non è il massimo. Per una singola partita i disagi potrebbero anche passare in secondo piano, ma se, come ci si augura, la Salernitana metterà radici nel massimo campionato e sarà in grado di richiamare costantemente allo stadio trentamila spettatori, (i quali peraltro ad inizio stagione non sapranno neanche in quali giorni ed in quali fasce orarie si giocheranno le partite, sottoscrivendo in molti casi già solo per questo abbonamenti al buio), non è certo pensabile che la norma sia questa. Bisogna, dunque, fare di più, liberando altre vie di accesso e deflusso all’Arechi e dall’Arechi, restituendo a chi arriva allo stadio con mezzi propri le aree di parcheggio da troppo tempo chiuse. Buona volontà e crescita sotto l’aspetto della mentalità generale devono e possono andare di pari passo in una città che da anni si è appiccicata da sé l’etichetta di europea.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto