Non è mancata la risposta piccata della tifoseria al lancio della campagna abbonamenti da parte della Salernitana. Il Centro di Coordinamento ha parlato di occasione persa e di schiaffo alla tifoseria dopo la retrocessione ed alla luce anche di una totale assenza di un piano di rilancio da parte di una proprietà sempre più lontana e insensibile alle necessità tecniche di Petrachi e Martusciello che hanno speso la loro credibilità presso i calciatori ed i tifosi, ma che non hanno ricevuto finora alcun sostegno da parte del club. C’è distanza totale, c’è un vuoto che sgomenta e fa paura. Danilo Iervolino ha bollato come faziosa la stampa locale, si è dichiarato offeso dai tifosi, accusati di soffrire della sindrome del beneficato, ed ha così rotto definitivamente i rapporti non solo con l’ambiente ma anche con il suo stesso bene. Se volesse ancora curare gli interessi della Salernitana, il presidente farebbe cose ben diverse. Sarebbe bastato, per esempio, tendere due mani alla tifoseria sul fronte abbonamenti riconoscendo lo scempio del passato campionato e chiedendo alla gente di sostenere la squadra nonostante tutto. E’ vero che i prezzi degli abbonamenti sono nettamente inferiori rispetto alla passata stagione, ma quelli erano fuori mercato e questi attuali non tengono conto del veleno e del dolore fisico che hanno accompagnato la stagione passata per tanti tifosi. Non aver tenuto conto di ciò è stata l’ennesima dimostrazione che non solo Iervolino, ma anche chi vive giorno per giorno la realtà di Salerno non hanno compreso quanto sia stato penoso per i tifosi ingoiare quel boccone amaro rappresentato da una squadra ultima, derelitta e senza sangue, espressione perfetta della società che l’ha allestita. Il vuoto e la distanza di cui sopra hanno una conseguenza ancora peggiore per chi vive di consenso e cioè la totale perdita di credibilità, la mancanza di quel sentimento di fiducia che è alla base del rapporto tra tifoseria e club. Troppo facile dire siamo gente mare. Non è così. Sarebbe stata più giusto dire siete gente di mare, cari tifosi, e noi che non abbiamo capito nulla e non abbiamo apprezzato l’amore e la passione che ci avete donato non vi meritiamo. Il mercato è un altro specchio fedele di questa situazione. Petrachi e Martusciello sapevano che non sarebbe stato facile, ma forse non immaginavano fino a questo punto. Ceduti Tchaouna, Pirola, Ikwuemesi e Kastanos, incassati i soldi delle cessioni di Bohinen e Mazzocchi, una parte del paracadute e le rate finali dei diritti tv, è possibile che la Salernitana si sia finora potuta permettere, con tutto il rispetto, Gentile, Njoh, Tongya e Dalmonte? Se non si vuole fare calcio seriamente a Salerno, basta dirlo senza bisogno di trovare alibi come la pseudo contestazione o le critiche dei giornalisti locali. Andare avanti così non ha proprio senso.
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