Il rammarico c’è ed è evidente ma è altrettanto evidente la compattezza del gruppo. Sono evidenti gli innegabili margini di crescita della Salernitana targata Colantuono e bisognerà soltanto capire, comprendere in fretta, se il miglioramento di questo gruppo potrà avvenire sfruttando al meglio le risorse già a disposizione o se, invece, bisognerà cercarle fuori dal gruppo; in parole povere fare spesa, non particolarmente eccessiva ma mirata, al prossimo mercato. Intanto una considerazione che poi non deve essere così ovvia e scontata. Anche a Crotone, sul campo di una delle superfavorite alla vittoria finale, la Salernitana ha fatto la sua partita, ha recitato alla perfezione – per 70 minuti abbondanti – il copione scritto da Colantuono. Dopo nove partite disputate, allora, si può ben dire, oltre ogni ragionevole dubbio, che la batosta di Benevento rappresenta l’eccezione, non certamente la regola, una serata storta, un episodio isolato. Tiene bene il campo la squadra di Colantuono, lo ha dimostrato anche allo Scida, dove ha sofferto solo negli ultimi 20 minuti quando i padroni di casa, sotto, e giustamente, di un gol, hanno giocato la carta della disperazione. Peccato si, peccato perchè il gol di Simy è giunto – probabilmente – nel momento in cui sembrava che la squadra di Stroppa stesse per esaurire la spinta nervosa che l’aveva proietatta nella metàcampo granata. Peccato che la Salernitana non abbia avuto in quei momenti, durante il forcing dei pitagorici la lucidità per chiudere i conti, probabilmente neanche gli uomini giusti, ed è questo l’elemento da approfondire ma più in là, a bocce ferme. Partiamo allora dalle certezze. E’ una certezza consolidata la tenuta di Micai, l’ex del Bari è capitolato alla fine dopo aver dato sfoggio di agilità e tenuta e che non inganni la dinamica del gol del Crotone, Micai ha provato ad opporsi anche in quel frangente ma gli è andata male e non è stato neanche granchè fortunato. E’ ancora una garanzia la tenuta del trio difensivo, forse ancora più solido e sicuro con Migliorini al posto di Schiavi – solidissimo in Mantovani e Gigliotti, due bellissime sorprese. E’ una garanzia la fase di interdizione dei centrocampisti. Di Tacchio sontuoso nell’interpretare il ruolo di centro-mediano davanti alla difesa, bene – in generale – anche i compagni di reparto. E’ purtroppo una costante, invece, la scarsa pericolosità per quanto Bocalon abbia confermato anche a Crotone di essere l’attaccante, tra tutti, più lucido e acceso. Jallow pasticcia troppo, Djuric è impalpabile a dispetto di chili e centimetri. Ecco se proprio bisogna trovare un neo alla prestazione di Crotone e, in generale alle prime nove partite stagionali, il neo è proprio questo; dalla cintola in su la Salernitana ancora non ha i tratti della grande squadra ed è su questo che bisognerà lavorare sul materiale che c’è e su quello, probabilmente, da andare a ricercare altrove.
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