Modo migliore per dimenticare la beffa con l’Entella non poteva esserci. La Salernitana fa il colpo al Manuzzi proprio all’ultimo respiro, sull’ultimo pallone calciato in area con forza e precisione da Nalini per la testa di Bagadur che, dopo aver lottato per tutta la gara con Djuric, riesce a sfilarsi dalla marcatura del centravanti bosniaco e a trovare l’impatto vincente. Una vittoria da ricordare perchè è la prima del nuovo corso targato Menichini che si conferma allenatore a vocazione corsara (con quella di ieri sono 13 le vittorie esterne ottenute dal tecnico toscano tra la scorsa stagione e l’attuale), perchè interrompe un digiuno che durava dal successo sul Brescia del 22 gennaio scorso e perchè permette ai granata di tornare a contatto con la zona salvezza alla vigilia di un ciclo che proporrà molti scontri diretti all’Arechi, a cominciare da quello di sabato col Lanciano. A Cesena è stata una partita combattuta, giocata senza tatticismi particolari dalle due squadre che hanno cercato la vittoria accettando il rischio di perdere. A sbloccare il risultato un rigore accordato ai bianconeri da Baracani per un tocco di mano di Bagadur avvenuto fuori dall’area. Botta secca di Ciano che vanifica l’intervento di Terracciano, 26 anni oggi, che pure aveva sfiorato. La Salernitana, che pure aveva cominciato bene la gara, ci mette un po’ a reagire, ma ha il merito di non uscire dalla contesa. Sugli sviluppi di una punizione calciata da Zito, Coda colpisce di testa e trova la mano galeotta di Caldara che si becca il secondo giallo. Rigore ed espulsione: Baracani non ha esitazioni così come il centravanti granata che trasforma con freddezza, mettendo a segno il decimo sigillo stagionale. Il pari di Coda non abbatte il Cesena e rende ancor più incerta la partita. Menichini perde per infortunio Colombo e fa debuttare Tuia mentre Drago toglie a malincuore Falco per inserire Lucchini al centro della difesa. Nella ripresa Zito prova a spaccare in due la partita, ma la sua percussione si spegne sull’uscita di Gomis. Il Cesena spinge e si divora il vantaggio con Kessie, che manda fuori di testa da due passi. Romagnoli decisi a conquistare a tutti i costi i tre punti, Salernitana pronta a colpire di rimessa. Menichini lancia Nalini per Gatto e nel finale cambia modulo passando al 3-4-3 con l’innesto di Donnarumma per Zito. Dopo una parata di Terracciano su Kone, la Salernitana trova il successo al 94′. Una palla inattiva, che aveva condannato i granata con l’Entella, diventa una miniera d’oro per tre punti che valgono tanto oro quanto pesano. Bagadur ci mette la testa e gela il Manuzzi, facendo esplodere i 140 sostenitori granata accorsi in Romagna e regalando nuove speranze di salvezza alla Salernitana.
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