Domani e lunedì si andrà alle urne, ma il suo voto la Salernitana è chiamata ad esprimerlo fin da oggi. Il Genoa come primo esame in un mese pieno di scontri diretti che proseguirà, dopo la sosta, con Spezia, Venezia ed Empoli e riserverà una chiusura col botto, rappresentata dal derby interno con il Napoli. Insomma, non ci sarà tempo per annoiarsi, a patto che fin da oggi la Salernitana si regali una vittoria con cui poter finalmente cominciare il suo campionato. Tutto ciò che accade intorno e dentro il club granata è materia nota. I danni del trust, legittimati dalla Figc, sono sotto gli occhi di tutti e chissà se con la cessione della società potranno essere sanati fino in fondo. Di certo, a Salerno è stata negata dalla proprietà uscente e dal Palazzo del calcio la possibilità di competere ad armi pari con le altre realtà della massima serie. Quel diritto di sognare il massimo obiettivo, rivendicato negli anni della B, solo in parte è stato rispettato, visto che alla promozione sono seguite peripezie ed acrobazie da circo equestre in cui si sono cimentati tutti gli esponenti più in vista del calcio italiano. Un teatrino in piena regola, ma, del resto, in Italia funzione spesso così. Il campo come valvola di sfogo, come momento di evasione, come recupero di una dimensione più ingenua e fanciullesca in cui il rapporto privato tra l’appassionato e la propria squadra non può e non deve essere sporcato e contaminato da chi e da ciò che gravita intorno? Sarebbe bello se fosse così. Qualcuno riesce ancora a viverlo in questo modo, altri hanno ormai perso la speranza. I diecimila e passa dell’Arechi continuano a credere e a sperare che qualcosa possa cambiare. L’attesa per la prima vittoria stagionale si tocca con mano ed i tre punti sono condizione necessaria ed indispensabile per alimentare entusiasmo e speranza. Anche nella prospettiva di un cambio al timone del club che, per il momento, non si scorge all’orizzonte come qualcosa di concreto ed imminente. In questa infinita partita a poker qualcuno ha scoperto alcune carte, ma tra bluff e rilanci non si è ancora arrivati al momento della verità.
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