Non è al massimo del suo splendore, è lontana dalla vetta in classifica ed è tutt’altro che imbattibile e cannibale. La Juve 2.0 di Max Allegri, per ora, è stata una delusione ed a Salerno è arrivata con il fresco ricordo di una sconfitta interna con l’Atalanta condita dai fischi dei suoi tifosi, abituati a tutt’altro. Quelli granata e gli sportivi salernitani e non solo che stasera saranno all’Arechi non sono abituati a vedere tutti gli anni Inter, Milan e Juve da queste parti, ma per chi tiene alla maglia l’avversario di turno conta il giusto. Ecco perché lasciano il tempo che trovano tutte queste affannose richieste di ringraziamento ai patron e a chi vortica nella loro orbita da tanti anni ormai, perché come l’abito non fa il monaco così la categoria non rende tutto più bello e pulito come per incanto. C’è tanta polvere sotto il tappeto e tanto malumore cova da troppo tempo sotto la cenere di una passione, che si è cercato in tutti i modi di spegnere, che solo chi fa finta di non vedere o non sapere può parlare solo di calcio. Purtroppo, a Salerno non si può parlare solo di calcio nemmeno nella notte che segnerà il ritorno all’Arechi della Juventus, già battuta nel lontano ’99 e sicuramente non così imbattibile nemmeno adesso per una squadra che riuscisse ad abbinare furore agonistico e raziocinio tattico ad un minimo sindacale di qualità. Che possa essere quella che ci attende la notte perfetta per la Salernitana prigioniera del trust ce lo auguriamo e non lo si può escludere a priori. Tuttavia, la classifica deve nutrirsi di punti così come il cuore dei tifosi va colmato con atteggiamenti virtuosi, con scelte che tendano al bene della società e a null’altro. Il trust doveva essere un lasciapassare per l’iscrizione al campionato che potesse dare ai disponenti, già proprietari del bene, il giusto tempo per cedere il bene. Non è stato così nella misura in cui si è arrivati a dicembre senza che il grande passo sia stato compiuto e con una situazione di incertezza circa il futuro. Al punto che l’improvvisa accensione dei riflettori da parte di una parte della stampa nazionale sulla vicenda Salernitana sa tanto di avvertimento per vie traverse da parte del Palazzo a chi finora ha preso tempo, ha provato a ritardare il momento dell’addio, sperando in proroghe infinite allo scopo di continuare a restare a galla. Mai una scadenza era stata fissata di domenica e la circostanza che il 5 dicembre sia l’ultimo giorno della settimana fa pensare. Un tempo si attendeva la domenica per andare allo stadio, ora tocca aspettare notizie dai trustee. I signori Bertoli ed Isgrò hanno un mandato specifico da portare a termine. Ne va del futuro della Salernitana che vale più di una notte perfetta con ciò che resta della Vecchia Signora. Un risultato positivo stasera sarebbe importantissimo, specie se fosse il preludio alla cessione del club. Resta questo l’unico colpo di mercato possibile per dare un futuro alla Salernitana. Nella speranza che chi verrà non vorrà solo sentirsi dire grazie, ma saprà fare qualcosa che possa durare anche più di una fortuita promozione in serie A.
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