Ci si attendeva la prestazione, si chiedevano segnali importanti dal campo ed invece dalla gara di sabato col Milan oltre a tutto questo è arrivato anche il risultato. E, per le modalità in cui il due a due finale è maturato, la Salernitana è uscita dal terreno di gioco applaudita dai suoi tifosi, ma anche accompagnata dal rammarico di aver mancato di un nulla la vittoria che sarebbe stata pienamente meritata. Il Milan di Pioli ha giocato una gara senza acuti, forse adagiandosi sul vantaggio lampo di Messias, propiziato da un evidente errore difensivo di Ranieri, ma il Diavolo non aveva fatto i conti con la voglia della Salernitana. Davide Nicola ha inciso subito sulla squadra, dandole vigore, convinzione, ma anche idee di gioco. Il tecnico granata ha puntato su Kastanos e Ribery per dare al centrocampo un assetto più vicino alla linea a quattro, ma pronto a variare per la capacità di entrambi di stringere verso la trequarti avversaria e giocare tra le linee. Perso Radovanovic dopo pochi minuti, Nicola ha inserito Ederson chiedendogli di affiancare in mezzo al campo Lassana Coulibaly, autentica piovra in mediana capace di annullare Diaz ma anche di oscurare il talento di Tonali e Bennacer, costretti spesso a rinculare e ad inseguire. Ederson ha corso tantissimo, ha provato giocate di qualità, forse non sempre scegliendo il momento giusto ma ha talento e potenziale che all’ombra dell’Arechi possono esplodere. Compatta, determinata, per nulla intimorita, guidata dal bordocampo da Nicola, la Salernitana ha esaltato i quasi diciannovemila presenti, trovando il pari con un’azione iniziata da Mazzocchi, capace di arare la corsia destra per trovare con un cross preciso la testa di Djuric che faceva da sponda per Bonazzoli. La conclusione acrobatica del centravanti granata ha indotto qualcuno a chiedere di aggiornare la copertina storica dell’album Panini. All’Arechi, sabato sera, s’è avuta la conferma che è davvero cambiata la storia: ora la Salernitana può guardare negli occhi una big del campionato e spaventarla persino, giocando alla pari dal punto di vista dell’atteggiamento. Nella ripresa, il Milan ha cercato il colpo vincente nella fase iniziale, fallendo con Giroud una grande occasione, complice la risposta attenta di Sepe. In panchina Nicola ha scelto bene i tempi e le pedine per i cambi, inserendo Obi e Perotti per dare nuova linfa sugli esterni. Bonazzoli ha provato il gol del secolo, sfoderando una rabona dopo aver rubato palla a Maignan: un inno al talento ed all’incoscienza a discapito di un pizzico di pragmatismo, ma il calcio è fatto di momenti, di stinti, di coraggio. La Salernitana, però, ha capito di poter affondare il colpi ed infatti, poco dopo, ha trovato il vantaggio. Ederson ha visto una traccia di gioco per innescare l’attacco e Bonazzoli ha preparato il terreno per l’ennesima sgroppata di Mazzocchi: pallone coi giri giusti per permettere al terzino di crossare in corsa e disegnare una parabola perfetta per Djuric, bravo a staccarsi dalla marcatura e a fiondarsi in tuffo per incornare con forza e precisione. L’esplosione di gioia di tutto il gruppo sotto la Sud ha avuto anche un valore simbolico: squadra e tifosi ci credono davvero. Il gol di Rebic ha chiuso una serata dalle forti emozioni, ma anche carica di segni e segnali che ora Davide Nicola dovrà decifrare e interpretare in vista della prossima gara interna col Bologna. Da oggi al via la prevendita con prelazione per i possessori della granata card o fidelity card, da domani vendita libera. Si giocherà sabato pomeriggio ed è facile prevedere un altro pienone. Sabato sera sono usciti malconci Radovanovic, Ribery e Perotti, mentre Verdi era indisponibile. L’ex di turno è pronto a rientrare per la sfida al suo Bologna, da valutare le condizioni dei tre veterani, ma anche quelle di Ruggeri e Mamadou Coulibaly. Per la volata salvezza, infatti, ci sarà bisogno di tutti.
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