Il mercato ha calamitato le attenzioni generali fino all’altro giorno, ma ora c’è da pensare al campo. Definita la lista dei 25, ceduto Kalombo ad un club bulgaro, ora la Salernitana vuole trovare la sua dimensione in una categoria in cui ha finora ha recitato un ruolo da comparsa. Diventare protagonista ed artefice del proprio destino sarebbe già una grande vittoria per il gruppo guidato da Stefano Colantuono, risalito sulla tolda della nave proprio dopo il ko della gara di andata con lo Spezia. Fu fatale a Fabrizio Castori quel secondo tempo in cui la Salernitana si sciolse sotto il sole di ottobre, facendosi raggiungere e superare dai padroni di casa che ora sono lontani quindici punti in classifica. I giochi, però, non sono ancora fatti. Ci sono le gare con Udinese e Venezia che, si spera, di poter giocare ed in quel caso si recupererebbe un punto tanto per cominciare. E lunedì sera c’è la grande occasione di prendersi una rivincita sulle aquile. Battere i liguri nel Monday night, davanti ad un pubblico numeroso e finalmente libero di sognare, darebbe una spinta incredibile sul piano emotivo alla squadra che è stata rivoluzionata ma ha comunque mantenuto nei suoi ranghi tanti calciatori che hanno vissuto la prima parte di stagione e le incertezze sul fronte societario. Uno stillicidio che ha logorato, distogliendo risorse fisiche e mentali dal campo, magari anche in maniera inconsapevole. Un esempio su tutti il momento di debolezza avuto da Franck Ribery, un campione assoluto, un leader, che è stato sul punto di mollare, segno che è stata dura, tra covid e traversie societarie, il periodo che con l’avvento della nuova proprietà ci si è lasciati alle spalle. Ora ci sono altri presupposti ed altre prospettive, ma il campo resta il momento culminante, il centro del mondo per qualsiasi tifoso che spera, comprensibilmente e legittimamente, di vedere la sua squadra competere alla pari con le rivali. La vigilia della gara con lo Spezia è stata lunga e non è ancora entrata nella fase cruciale. Mancano ancora quattro giorni alla sfida con i liguri e c’è tempo per saggiare la condizione fisica di chi è arrivato da poco. Radovanovic e Fazio hanno esperienza e carisma, ma devono togliersi di dosso la ruggine accumulata nei tanti mesi senza gare ufficiali. Discorso simile per Verdi e Perotti che, però, hanno fisici più leggeri. Sepe e Mazzocchi saranno titolari, Dragusin è in buone condizioni ed ha frequentato la serie A con la maglia della Samp, il resto è ancora da vedere e capire. C’è, però, abbondanza e varietà di scelte e, soprattutto, il livello di competizione all’interno del gruppo è salito e questo non potrà che giovare alla causa comune.
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