Il fine settimana ha portato in dote due vittorie importanti per la Salernitana. Sabato, grazie ai gol di Coda ed Improta, la squadra di Bollini ha superato l’Avellino, costringendo i lupi a fremere fino a giovedì sera, quando riceveranno il Latina, per essere certi della salvezza; ieri, invece, i ragazzi dell’under 15 di Landi hanno superato ai rigori l’Empoli ed ora se la vedranno con l’Inter per l’accesso alla final four. Due bei risultati che costituiscono una sorta di ideale punto di incontro tra presente e futuro. Da una parte, infatti, c’è la prima squadra che si accinge a concludere il suo cammino in campionato e sulla quale si imporranno a stretto giro, almeno si spera, valutazioni in prospettiva futura, dall’altra ci sono i giovani che più che mai rappresentano il futuro. Ancor di più, poi, nel caso della Salernitana, società ancora giovane ma che in sei anni di vita non ha mai dato la sensazione di voler realmente puntare sul vivaio. Dopo stagioni all’insegna dell’improvvisazione e della precarietà per quanto riguarda anche e soprattutto la logistica, ora sarebbe opportuno che Lotito e Mezzaroma dessero un impulso nuovo, deciso e vigoroso all’attività del settore giovanile perchè è da esso che una società ambiziosa deve partire. Parallelamente, però, va portato avanti anche un discorso concreto e coerente legato alla prima squadra. Manca solo una partita al termine della stagione, ma non bisognerà certo attendere la gara del Curi di Perugia per stilare un bilancio. C’è stato tempo a sufficienza per valutare il lavoro di Bollini e Fabiani e l’apporto dei singoli calciatori per cui ci si augura che senza indugiare troppo certi nodi vengano sciolti. Mezzaroma si è espresso più volte a favore della conferma di Fabiani, Bollini ha assicurato di avere un patto di ferro con Lotito per cui sarebbe facilissimo fare due più due. Non sempre, però, ciò che pareva lineare, scontato, quasi inevitabile s’è poi verificato sotto la gestione dei due cognati romani. A prescindere da chi resterà o andrà via, però, ciò che sta a cuore ai tifosi, come hanno chiaramente rimarcato con uno striscione gli ultras, è che la proprietà allestisca una squadra competitiva. Dopo due campionati di assestamento, dopo una prima stagione di sofferenza ed una seconda in cui c’è stato qualche miglioramento, almeno da marzo in poi, ci si attende il definitivo salto di qualità. Idee, programmi, obiettivi e strategie vanno esplicitati in tempi ragionevolmente brevi. E’ vero che in Lega di B si sta ancora giocando una delicata partita per la presidenza, è vero che la questione multiproprietà non è stata ancora affrontata, ma è pur vero che Salerno non può sempre aspettare, dipendere da eventi esterni ma dall’inevitabile incidenza sulla vita e sulle scelte del club granata. Sabato, in occasione del derby, dai tifosi è arrivato l’ennesimo segnale di attaccamento e passione. La squadra ha risposto sul campo, ora tocca alla società.
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