Se Atene piange Sparta non ride. Se nel centro-sinistra salernitano è caccia aperta al successore di Vincenzo De Luca, sul fronte opposto non è che la situazione possa considerarsi migliore o più definita. I tavoli di concertazione convocati, sconvocati, saltati o disertati, non hanno prodotto l’effetto desiderato, visto che ad oggi ancora non c’è chiarezza circa le strategie che il centro-destra intende mettere in campo in vista delle attese amministrative in programma nel 2016. Forza Italia e Fratelli d’Italia, i due partiti che vanno per la maggiore, sembrano, in questa fase a corto di idee e di uomini, Forza Italia perchè non ha ancora trovato al suo interno uno spirito unitario dopo le fibrillazioni dei mesi scorsi, Fratelli d’Italia, invece, perchè non ha a Salerno città una figura di riferimento, atteso che tutti i suoi uomini “forti” orbitano ben fuori dal perimetro strettamente cittadino. C’è poi tutta la galassia dei fuoriusciti, ex militanti del Popolo della Libertà, uomini liberi che hanno deciso di camminare in proprio attraverso la costituzione di associazioni politiche. Ha cominciato Antonio Cammarota, lo ha seguito Michele Sarno, altrettanto stanno facendo Roberto Celano e Antonio Roscia, ormai veri e propri battitori liberi. Una galassia appunto che difficilmente riuscirà a trovare una condivisione su uomini, programmi e idee e che andrà divisa e sparpagliata all’appuntamento elettorale e per questo con poche chances di vittoria almeno oggi, almeno sulla carta il tutto a vantaggio del centro-sinistra che alla fine, pur tra mugugni e mal di pancia troverà una sua unità intorno al nome fatto direttamente da De Luca, e del Movimento 5 stelle che troverà, per la prima volta, posto in consiglio comunale con i suoi rappresentanti.
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