Con 115 casi di coronavirus accertati, secondo il bollettino fermo alla serata di ieri, in Campania, 16 in provincia di Salerno, il governatore della Regione, Vincenzo De Luca va avanti sulla sua linea. Alzare un muro per tentare di fermare il contagio con controlli e pugno di ferro contro chi infrange le regole. Obbedienti alle indicazioni del presidente, anche la sua città da ieri sotto gli occhi del sindaco Vincenzo Napoli e con il massiccio impiego degli agenti della polizia municipale ha effettuato capillari
controlli su pullman e treni provenienti dalle zone rosse. Anche oggi sia a Piazza della Concordia, area di stanziamento per gli autobus che alla stazione ferroviaria, sono continuati i controlli sui viaggiatori ai quali oltre a chiedere le generalità viene effettuato un controllo sulla temperatura corporea chiedendo di sottoporsi una quarantena fiduciaria obbligatoria. Fino al 3 aprile, inoltre, resteranno chiuse piscine, palestre e centri di benessere, mentre anche nei locali pubblici vengono effettuati controlli contro gli assembramenti e nel rispetto della disposizione che obbliga ad almeno un metro di distanza tra gli avventori. Molte attività commerciali a prescindere dalle disposizioni stanno decidendo di restare chiuse. E stamattina in virtù delle nuove disposizioni governative è saltata al Comune di Salerno la riunione che era stata convocata per fare il punto della situazione con tutti i rappresentati delle associazioni di categoria dal commercio all’artigianato. Obiettivo dell’incontro era trovare con il sindaco e l’assessore Dario Loffredo delle strategie congiunte per tentare di correre ai riapri soprattutto sul fronte turistico. A pochi giorni dalla convocazione, però, è chiaro a tutti che l’impatto economico sarà più vasto e colpirà tutti. Ma la riunione, in un palazzo di città in cui le entrate sono contingentate e sottoposte ad appuntamenti, è stata rimandata ed anche questo è un dato che conferma la difficoltà di questo momento.