Il Comune di Salerno passa dalla ricreazione è finita a chiusi per ferie. Il passaggio di consegne ufficiali tra l’amministrazione comunale guidata dal sindaco carrarmato, Vincenzo De Luca, che non si fermava mai, alla nuova vita del Palazzo di città svuotato dai controlli dello sceriffo , è tutto racchiuso in quel cartello che compare con un fotomontaggio tra le mani dell’attuale Enzo Napoli, E pur comprendendo la simpatia con la quale l’ex capo dello staff ha utilizzato la foto sulla immagine di copertina della sua pagina Facebook per scherzare su un periodo di meritato riposo dopo essere stato catapultato dalle vicende politiche e giudiziare del Comune di Salerno sulla poltrona di primo cittadino, la chiusura per ferie appare a molti un cambio di passo tra lui e De Luca destinato a non passare inosservato. Soprattutto se le difficoltà finanziarie in cui versa l’ente hanno costretto chi lo guida ad assumere decisioni difficili come il taglio dello straordinario ai dipendenti. A denunciare la situazione sono i rappresentanti sindacali che hanno aperto un vero e proprio fronte di lotta «La prima area in affanno – ha spiegato il coordinatore delle Rsu, Angelo De Angelis – è quella delle manutenzioni dove il personale è diminuito di oltre il cinquanta per cento. Questo significa che la manutenzione delle strade, delle fogne e del verde pubblico, nonché lo spazzamento della zona occidentale, non vengono più garantiti con la stessa regolarità di prima”. Le nuove disposizioni dell’amministrazione, che hanno tagliato anche le rimanenti otto ore mensili di straordinario procapite, produrranno sicuramente dei disservizi, fa sapere il rappresentante sindacale. Ma in questo contesto complicato, c’è anche chi sostiene che lo stile Napoli è volutamente light. Sottolineare il cambio di mano, evidenziare i quartieri abbandonati, i disagi dei residenti, servirà a spingere la corsa del “Designato”, colui il quale sarà scelto e proposto agli elettori a maggio 2016 per le elezioni amministrative e che dovrà riportare Salerno agli splendori di “quando c’era De Luca”.
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