SALERNO OMAGGIA IL SUO GIGANTE GRANATA –

Da ieri Gigi Gigante appartiene alla memoria collettiva della tifoseria granata; la storia, quella, l’aveva già fatta sia da calciatore che da allenatore. Sobrio e discreto, mai sopra le righe, talentuoso centrocampista prima e acuto allenatore dopo aver appeso le scarpe al chiodo, Gigi Gigante ha rappresentato un simbolo, un’icona, per una generazione intera, quella post bellica, quando Salerno, riposti nell’armadio i “sogni di gloria” del Vianema provava nel calcio, oltre che nella vita di tutti i giorni, a darsi una dimensione definitiva e concreta. Oggi i salernitani gli hanno tributato l’ultimo saluto gremendo la chiesa di san demetrio dove si sono celebrati i funerali. La prima partita ufficiale di Gigante con la Salernitana nella stagione ‘53/’54, l’ultima nel 1964, un decennio trascorso, salvo pochissime parentesi, all’ombra del Vestuti, tra via Nizza e Piazza Casalbore, a condividere con quella che sarebbe diventata la sua città adottiva tutte le trasformazioni, le innovazioni, i momenti tristi e quelli esaltanti. Da allenatore è stato il “secondo” per diverse stagioni, uomo di fiducia delle tante proprietà che si alternavano al timone del club, riferimento sicuro quando il mare era in burrasca. Aveva 84 anni Gigi Gigante, ma a guardarlo ne dimostrava molti di meno, tale e tanta era la sua affabilità; signore d’altri tempi che Salerno ha avuto modo di accogliere e apprezzare ricevendo in cambio cortesia e competenza. La Salernitana di Lotito e Mezzaroma dopo aver consultato wikipedia ha tributato all’indimenticabile Gigante un ricordo sentito. Almeno la forma è salva. La sostanza è, invece, stata affidata ai salernitani che stamattina gli hanno l’ultimo e sentito saluto.

Autore dell'articolo: Marcello Festa