Torna i venerdì del mese di marzo e quindi il 3, il 10 il 17 il 24e 31 la Fiera del Crocifisso, il tradizionale appuntamento che verrà ancora una volta ospitato su via Giovanni Paolo II e le altre strade che circondano il Parco del Mercatello. Il Comune di Salerno questa mattina ha aperto il bando per i soggetti ammessi alla manifestazione. Il Comune punta ad ospitare artigiani, produttori agricoli, imprese individuali che vendono prodotti appartenenti a più categorie merceologie: dal settore alimentare come torrone, caramelle, castagne, dolciumi a cose ed oggetti usati con esclusione dei capi di vestiario, quindi anche sculture, quadri, oggetti di collezionismo, in ferro battuto, in pelle, ma anche articoli per il tempo libero e lo spor, per il giardinaggio,libri, ceramiche in genere bigiotteria, profumeria.Il bando del Comune di Salerno ricorda che è tassativamente vietata la vendita di animali vivi. Dietro la fiera del crocifisso , che precede la Pasqua come ricorda il sito salerno.italiani.it c’è una leggenda secolare. Il protagonista è Pietro Barliario spesso presente quando si parla della storicità del salernitano. Secondo la leggenda il mago Barliario mosso dai sensi di colpa per la morte per spavento di due nipoti che avevano letto un suo libro sulla negromanzia diede fuoco al libro e si recò nella chiesa di San Benedetto per chiedere il perdono di Cristo Crocifisso. Dopo tre giorni di preghiere il Cristo perdonò Pietro con un cenno della testa. La notizia raggiunse tutti i salernitani che si recarono nella chiesa per venerare il miracolo e ci ritornano dall’ora ogni venerdì del mese di marzo. Originariamente la Fiera era ospitata al centro del quartiere di Mariconda. Poi fu spostata nei pressi del piazzale dello stadio Arechi ma la possibile concomitanza con le partite della salernitana e altri problemi logistici da qualche anno hanno convinto il Comune a decidere per il trasloco al parco del Mercatello dove l’ariea è più facile da raggiungere essendo a portata di metropolitana e non arreca grossi problemi alla circolazione. Resta immutato il suo spirito di festa e folklore che attira ogni anno centinaia di curiosi anche dai ocmuni vicini.
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