SALERNO SACRA, BIGLIETTI A PAGAMENTO PER SOSTENERE LA MANUTENZIONE DEI MONUMENTI –

“Garantire una base economica costante per effettuare interventi di restauro, manutenzione e valorizzazione”: è l’obiettivo con il quale il vescovo di Salerno, Andrea Bellandi ha motivato il piano presentato questa mattina attraverso la Fondazione Salerno Sacra. La nuova organizzazione delle attività riguardanti l’accoglienza dei visitatori e i servizi loro offerti presso la Cattedrale di Salerno, il Museo Diocesano “San Matteo” e la Chiesa di San Giorgio ma non i cittadini di Salerno per i quali gli accessi resteranno gratuiti. Con l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, il Presidente della Fondazione Alfano I, Don Antonio Montefusco e il Presidente dell’impresa sociale “Salerno Opera”, l’avvocato Daniela Andria, hanno illustrato gli obiettivi e i dettagli del nuovo piano di valorizzazione dei tre siti storici che prenderà il via da domani, 10 giugno 2023. A chiarire le motivazioni alla base del progetto, è stato l’Arcivescovo S.E. Monsignor Bellandi: “L’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno possiede circa 200 edifici sacri (tra Parrocchie, Rettorie e Santuari). Con i fondi dell’otto per mille, la Diocesi riesce a malapena, ogni anno, ad aiutare solo alcune parrocchie, i cui immobili versano in situazioni particolarmente gravi e che richiedono urgentemente degli interventi di manutenzione straordinaria. Molti edifici storici di grande pregio storico- culturale, che tuttavia non svolgono una funzione liturgica ordinaria – e mi riferisco particolarmente ad alcune chiese del centro storico quali Santa Maria de Lama, Sant’Andrea de Lavina, San Giorgio, San Pietro in Vinculis – rischiano di non avere i fondi necessari per un’adeguata manutenzione. Inoltre la cura di alcune di esse, l’apertura al pubblico, è lasciata alla buona volontà del rettore o di realtà che non possono tuttavia garantire una adeguata fruizione ai numerosi visitatori che desidererebbero accedervi. La stessa Cattedrale, che necessita di una continua manutenzione ordinaria e talvolta di alcuni interventi straordinari o di miglioramento nelle attrezzature (ad esempio un nuovo impianto di illuminazione o una cura delle molte opere d’arte presenti), rischia di non avere i fondi sufficienti per ovviare a tali necessità. Come Chiesa ci troviamo impegnati a favorire questo processo di valorizzazione dei tesori culturali di nostra pertinenza e, tuttavia, questo risulta possibile solo attraverso anche un implemento delle risorse economiche, implemento che non può venire solo dalle offerte dei fedeli, ma che ci porta a dover necessariamente chiedere, d’ora in avanti, ai turisti e ai visitatori provenienti da altre Diocesi, il prezzo di un biglietto”. “Assicurato l’accesso libero e gratuito alle chiese, per tutti, per le celebrazioni liturgiche o la preghiera personale e mantenendo sempre libero e gratuito l’accesso alla nostra Cattedrale e alla Cripta di San Matteo per tutti i fedeli della nostra Arcidiocesi, chiedere che venga pagato un biglietto, come del resto avviene nella grande maggioranza delle città, anche europee, riteniamo possa aiutare a rendere i nostri luoghi così ricchi di storia e di bellezza artistica maggiormente fruibili da tutti, in ampi orari (rispettando tuttavia gli orari delle celebrazioni), con garanzie di sicurezza e usufruendo di audioguide che aiutino ad entrare nella natura specifica dell’opera d’arte che stanno visitando”, ha aggiunto l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno. Il percorso turistico Nell’ottica della promozione di un percorso turistico alla scoperta dei beni di interesse sacro-culturale custoditi nei Siti dell’Arcidiocesi, alias la Cattedrale di Salerno, il Museo Diocesano “San Matteo” e la Rettoria di San Giorgio, “Salerno Opera”, in accordo con la Fondazione Alfano I, propone un itinerario di storia, arte e fede per conoscere i 3 siti, ad un costo pari a 10 euro complessivi (con le riduzioni del ticket pari a 6 euro per under 18 e over 65 e con ingressi omaggio per i bambini, fino a sei anni, diversamente abili e religiosi.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro