Può una festa patronale dividere e sconquassare così tanto? Può un momento che dovrebbe essere di cristiana condivisione trascinarsi dietro così tante polemiche, così tanti veleni? Assolutamente no, eppure a Salerno da qualche anno funziona così. I festeggiamenti in onore di San Matteo, la sacra ricorrenza del 21 settembre è diventata terreno di feroce scontro, polemiche e dispetti di cui la comunità intera farebbe volentieri a meno. E se da una parte curia e fedeli, in particolare vescovo Moretti e portatori, dopo le polemiche dell’anno passato, finite addirittura in tribunale, hanno trovato un accordo tale da salvare quantomeno l’immagine, è di tutta evidenza che continuino ad essere ai ferri corti Curia e Comune. Sulla stessa lunghezza d’onda di chi l’ha preceduto, avendone ereditato direttamente la guida dell’amministrazione, anche Enzo Napoli ha deciso di privare la Festa dei classici e storici fuochi pirotecnici, da sempre attrattiva nell’attrattiva per salernitani e visitatori che in migliaia giungono in città nel giorno consacrato al santo patrono. “Una scelta di sobrietà” ha precisato Napoli, “una ripicca” sostengono in tanti, pan per focaccia reso da Palazzo Guerra al Vescovo Moretti che ha ancora una volta vietato l’ingresso della statua nell’atrio del Comune, avallando – al massimo – una sosta all’esterno. E se da una parte i portatori – che l’anno passato avevano platealmente disatteso le indicazioni del Vescovo – hanno accettato la decisione, è di tutta evidenza che al Comune l’abbiano presa male. Senza, però, entrare in polemica, mantenendo un profilo basso, Napoli ha vietato lo spettacolo pirotecnico, una volta vanto dell’amministrazione comunale, dando il là ad una serie infinita di polemiche. Abortito anche il tentativo, proposto da artigiani e commercianti, di autotassarsi pur di mantenere in vita lo spettacolo di mezzanotte, a scanso di equivoci il comune ha ribadito l’assoluto divieto e se qualche privato deciderà, in proprio, di illuminare il cielo di Salerno se ne assumerà la responsabilità. Situazione al limite del grottesco, per molti versi inconcepibile, anche pericoloso boomerang per l’amministrazione comunale che ora rischia di diventare l’obiettivo degli immancabili contestatori. Par condicio – già dice qualcuno – visto che l’anno passato la contestazione toccò il Vescovo. Sarà l’ultimo anno di penitenza prima di un ritorno alla normalità? Nota a margine. Domani il governatore De Luca parteciperà alla celebrazione del Miracolo di San Gennaro al Duomo di Napoli mentre non è prevista una sua visita a Salerno per San Matteo. Solo una casualità?
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