Ci si avvia verso un San Matteo carico di tensione. Il fuoco cova sotto la cenere, la speranza è che si evitino quest’anno i siparietti poco edificanti ai quali si assistì due anni fa. Le premesse, però, ci sono tutte. A differenza di quella celebrazione entrata, addirittura, anche nelle aule del Tribunale di Salerno, questa volta non c’è platealità nella contrapposizione tra Amministrazione Comunale e Curia e tra questa e i portatori, allora i segnali per un San Matteo all’insegna delle polemiche erano evidenti e, soprattutto, pubblici. Questa volta si è scelta una linea diversa, la netta e chiara divisione tra l’evento religioso e la vita pubblica. A rimarcare questa distanza, ad esempio, l’assenza di amministratori pubblici ieri sera in piazza Flavio Gioia per il rituale omaggio floreale alla statua di San Matteo posta in cima all’antico ingresso della città, la Porta Nova. Un’assenza quella del sindaco Napoli, del vice Eva Avossa e dei principali attori della scena politica salernitana che non è passata inosservata che fa rumore, da interpretare come una precisa scelta, il segnale chiaro di dissapori mai ricomposti, ora solo gestiti mediaticamente. Tutto nasce dal preciso diktat dell’arcivescovo Moretti che anche per quest’anno ha deciso di non prevedere, nel corso della processione, l’ingresso della statua di Matteo nell’atrio del municipio, decisione questa mai digerita da Palazzo di Città. Di qui la presa di distanza dagli eventi religiosi, molto probabilmente l’assenza di Sindaco e Giunta dalla processione, la cancellazione dei fuochi di mezzanotte, evento laico a chiusura di una celebrazione religiosa. E qui si accende un’altra scintille, è proprio il caso di dire…. Perchè la cancellazione dei fuochi se da una parte non crea alcun imbarazzo alla curia, dall’altra determina molto malcontento tra i salernitani che ai fuochi di mezzanotte in onore del santo patrono ci tengono in maniera speciale tanto è vero che i commercianti del centro storico, in modo particolare, si stanno organizzando per provvedervi in maniera autonoma. Per ricapitolare: frizioni tra amministrazione comunale e curia, tra amministrazione e commercianti e, di conseguenza, tra questi ultimi e la curia. Insomma, sono tutti contro tutti. Che San Matteo ce la mandi buona!
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