“Non c’è domenica che il Santo Padre non invochi la pace invitando a pregare per la pace in tutto il mondo, sarà così anche il 21 settembre in occasione della solennità della festa di San Matteo. I festeggiamenti per il Santo Patrono della città di Salerno saranno una preziosa occasione, quest’anno, di attingere motivi di rinnovata speranza, in un tempo così gravido di ombre e ansie per il futuro, causate prima di tutto dai drammatici conflitti che avvengono particolarmente in Terrasanta ed Ucraina”.
Così questa mattina l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Monsignor Andrea Bellandi nel corso della conferenza stampa presso il Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile di Salerno per presentare con il Parroco della Cattedrale, Don Felice Moliterno i solenni festeggiamenti in onore di San Matteo, Apostolo ed Evangelista, Santo Patrono e Protettore della nostra città.
L’ Arcivescovo si è soffermato sulla cronologia legata al nostro Santo Patrono: “Risale al 954 dopo Cristo, la data che attesta l’arrivo delle reliquie di San Matteo a Salerno. Quindi quest’anno – 2024 – sono 1070 anni che la nostra città custodisce le spoglie del Santo,
Quest’anno – oltre alla preghiera rivolta al Santo perché protegga e vegli sulla nostra città e sulla nostra Arcidiocesi (Matteo, insieme a Donato e Antonino è uno dei suoi Patroni) – abbiamo un’intenzione di preghiera particolare da rivolgere a San Matteo: quella per la pace in Ucraina e in Terrasanta”. “Non c’è domenica in cui il Santo Padre Francesco, nella preghiera dell’Angelus, non ricordi questi popoli martoriati dalla guerra e non supplichi le parti in conflitto a trovare le vie di una risoluzione pacifica. – continua S.E. Monsignor Bellandi – E’ questo il motivo – oltre al fatto che in questi anni, dal 2023 al 2026, si celebra l’ottavo centenario dei principali eventi riguardanti la vita di un grande santo cantore anch’egli della pace e venerato in tutto il mondo, ovvero S. Francesco – per il quale abbiamo invitato il Ministro Generale dei Frati minori, padre Massimo Fusarelli, a tenere l’omelia della Messa pontificale del 21 settembre.