Rivoluzione nella sanità campana e salernitana in modo particolare. Dal primo gennaio saranno chiusi molti reparti negli ospedali che fanno capo all’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi”. Dall’ospedale di Cava a quello di San Severino, dal da Procida a Castiglione di Ravello, saranno numerosi i tagli dei cosiddetti reparti gemelli. Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Vincenzo Viggiani, dovrà anche garantire il rispetto della legge 161 che vieta di superare le 12 ore di lavoro e impone 11 ore di riposo tra un turno e l’altro. Gli accorpamenti sono stati necessari, soprattutto per recuperare personale e così chiudendo i reparti, Viggiani si è assicurato 61 unità da trasferire all’ospedale di via San Leonardo. Nello specifico dal primo gennaio chiuderanno a Cava de’ Tirreni le corsie di ginecologia e ortopedia mentre al Fucito di Mercato San Severino saranno sospese ginecologia e pediatria; per nefrologia e la dialisi è previsto un servizio di 6 ore al giorno. Trasferita al presidio di via San Leonardo invece l’oncologia, dove sarà riunita tutta l’assistenza, con l’accorpamento anche dei reparti attualmente operativi all’interno del Ruggi. Sospensione, inoltre, anche per il servizio cardiologico a Castiglione di Ravello. Si tratta, appunto, come precisato dal manager Viggiani di un un piano di riorganizzazione obbligato per il quale sarà necessario cercare di intaccare il meno possibile il sistema di offerta attuale anche per mantenere inalterato tutto il sistema dell’emergenza-urgenza. Dalla riorganizzazione, territori come Cava de’ Tirreni e Mercato San Severino, escono decisamente penalizzati: dovranno sopportare una riduzione di offerta, che si spera sia temporanea nella speranza che, con la fuoriuscita dal piano di rientro, si possa procedere ad un necessario reclutamento di nuovo personale.