Della serie non è vero, ma ci credo. 17 punti, 17 gol realizzati, 17 subiti. Il pareggio di Latina ha portato in dote un allineamento da far tremare vene e polsi. L’uno a uno finale ha determinato una serie formidabile di congetture che poco hanno a che vedere con il dato tecnico. Occhio al prossimo turno perché all’Arechi arriva la più rognosa e indecifrabile delle “bestie nere” della saga granata, quella Pro Vercelli che in tre precedenti a Salerno ha sempre conquistato l’intera posta in palio…
Gli scongiuri sono d’obbligo soprattutto in considerazione delle premesse. Giusto, allora, esorcizzare il pericolo. Cabala a parte i numeri ed il rendimento di Coda e compagni dimostrano quanto sia stato fin qui regolare, pur nella mediocrità, il cammino della Salernitana in questo primo terzo di stagione. Quella di Sannino è infatti la squadra che ha totalizzato – con il Trapani – il maggior numero di pareggi (otto), tra quelle che hanno vinto di meno (tre) e perso di meno (quattro). Logico che alla fine i conti tornino e i numeri si allineino… In bilico sul campionato, in posizione di attesa (12ma), la Salernitana continua a rappresentare un rebus per tifosi e avversari. I complimenti degli avversari (prima e dopo le gare) si sprecano, tra i tifosi è un continuo lamentarsi.
Eppure la Salernitana è sicuramente un osso duro da spolpare, un avversario ostico per tutti come dimostrato dal numero di sconfitte subite, appena una in più rispetto a Verona e Frosinone che guidano la classifica, ma è anche una squadra incapace di chiudere i conti quando si presenta l’opportunità. Soprattutto in trasferta, per ben tre volte, la squadra di Sannino è passata in vantaggio (Spezia, Ferrara e Brescia) e in tutte e tre le circostanze non ha avuto il “killer instict” per chiudere i conti, finendo con l’accontentarsi del pareggio o addirittura perdendo come nella terra degli estensi. Altra anomalia è il tabù delle vittorie esterne. Escludendo la felice appendice play out, infatti, la Salernitana proprio non riesce a sbloccarsi lontano dall’Arechi: un solo successo da quando è ritornata in cadetteria sotto la gestione Lotito-Mezzaroma. A Cesena il sette marzo scorso. Solo all’apparenza una casualità. Succedeva l’anno passato, succede nel campionato in corso. Ma di trasferte prima che termini il girone d’andata ne arriveranno ancora, meglio concentrarsi sul prossimo impegno casalingo e sul doppio ostacolo da superare a tutti i costi: il 17 e la Pro Vercelli. E se fosse Caccavallo, numero 17 di maglia, l’amuleto giusto per scacciare via tutti i mali? Sannino, specialista in turn over, pare ci stia pensando…