SANNINO RICOMINCIA DAI TRE IN AVANTI

Le formule, i numeri, i moduli, le pedine sulla scacchiera verde: Beppe Sannino ha in testa mille pensieri ma anche una certezza relativa a ciò che dovrà essere fatto per battere la Ternana. Il tecnico granata non è solito arrivare alla vigilia di una partita per sciogliere dubbi e riserve ed anche in una settimana delicata, particolare, ha già deciso. Almeno, così sembra. Salvo sorprese e ripensamenti, sperando che non ci si metta qualche imprevisto, l’undici di partenza con cui la Salernitana andrà all’assalto delle fere umbre è già scritto. Il nuovo cambio di assetto tattico non stupisce, perchè la Salernitana secondo Sannino è sempre stata una squadra camaleontica al di là dei moduli adottati, ma ora più che mai conta, più che la capacità ad interpretarne uno piuttosto che un altro, quella di capire l’importanza della gara e di calarsi nel clima di una partita in cui non ci sarà da sfoderare il fioretto ma la spada. Poi, verrà tutto il resto, ma prima di tutto non dovranno mancare voglia e corsa, che in campo aiutano a vincere contrasti e a recuperare palloni che qualcuno poi dovrebbe ripulire per le punte. Ed allora Sannino cerca la terza vittoria da allenatore granata (le prime due sono arrivate sempre all’Arechi) ripartendo da tre. Anzi, da quei tre. Rosina, Coda e Donnarumma sono le bocche da fuoco granata da troppo tempo spente. Bisogna riaccendere la scintilla, trovando e ritrovando un’intesa vecchia e nuova e riuscendo a fissare i tempi ed i modi perchè i due attaccanti possano trarre benefici effettivi dalla presenza di un elemento di grande qualità ma non proprio tagliato per agire dietro le punte. La fusione a freddo decisa a tavolino, la scorsa estate, da Lotito non ha finora dato i risultati sperati. Sannino ci ha provato, poi ha cambiato rotta, ed ora torna al punto di partenza. Il rombo a centrocampo per sostenere Rosina e metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio senza sentirsi in dovere di strafare e senza essere un lusso eccessivo per una squadra che deve ritrovare certezze e sicurezze. Rosina ha giocato in diverse occasioni in appoggio ai gemelli del gol, ma solo contro il Trapani è arrivata la vittoria. Dopo qualche altro esperimento che ha dato risposte alterne, ora Sannino si rigioca questa carta e riparte dai tre che avrebbero dovuto spaccare le difese avversarie e segnare gol a raffica. Non è detto che ciò non possa ancora accadere, ma è chiaro che sarebbe stato tutto più facile se questo gruppo così com’è ora fosse stato assemblato per tempo e non completato dal 20 agosto in poi. Certo, Sannino ha avuto il tempo per lavorare ma un conto è farlo durante il ritiro e tutt’altra cosa è dover provare assetti tattici e situazioni di gioco mentre ci sono da preparare le partite di campionato. Tutti colpevoli, nessuno si senta escluso. Ora, però, bisogna ripartire dai tre punti di domenica che dovranno arrivare senza ulteriori rinvii. Difesa a quattro con Mantovani preferito a Schiavi al centro, tre mediani con Della Rocca insidiato da Ronaldo in cabina di regia, e poi davanti quei tre che dovranno trovare il modo di intendersi per tornare al gol. Sacrificato Improta, forse la nota più lieta di questo scorcio di stagione, spremuto come un limone finora per via di mansioni tattiche da settepolmoni. Ma qualcosa si deve fare e, soprattutto, c’è da fare delle scelte senza optare per compromessi tattici che non hanno portato a nulla. Che poi queste scelte siano felici o meno lo dirà il campo. E’ la storia di sempre, il bello del calcio.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto