È arrivata puntuale come da programma al porto di Salerno la nave Chimera della Marina Militare, con a bordo 545 migranti salvati nel corso delle operazioni nel Mar Mediterraneo. Ad accoglierli sul molo del porto salernitano c’erano il Prefetto Vicario, Cirillo, il Questore, Anzalone, e tutto il personale delle forze dell’ordine, della protezione civile e i sanitari pronti a prestare i primi soccorsi. Le condizioni di salute dei migranti a bordo della Chimera sono buone, da segnalare la presenza di donne in stato avanzato di gravidanza. Pochissimi i casi di migranti affetti da scabbia. I migranti saranno trasportati in centri d’accoglienza della Campania e di altre regioni. in 55 dovrebbero rimanere in Campania.
Scalzi, denutriti e stanchi: sono i 540 profughi sbarcati poco fa al molo Manfredi di Salerno dalla nave della Marina militare italiana Chimera. 365 gli uomini, 174 le donne e un minore non accompagnato hanno toccato per la prima volta terra a Salerno. Con loro anche un bimbo di pochi mesi tenuto stretto da una donna. I migranti sono stati recuperati da due barconi in avaria a 150 miglia a Sud di Lampedusa al largo di Tripoli. Tra di loro nessuno scafista. Sotto un tendone a parte sono stati sistemati un centinaio di profughi affetti da scabbia. La prima a scendere una donna incinta avvolta e protetta dal suo niqab rosso fuoco. Si tratta di una ragazza al nono mese di gravidanza prossima a partorire. Con lei sono tre o quattro le donne incinte che probabilmente rimarranno nel Salernitano in attesa del parto. “Abbiamo fotografato e identificato tutti – racconta il questore di Salerno, Alfredo Anzalone – e non abbiamo registrato, per ora, alcuna criticità. Si tratta di somali ed eritrei. Ancora una volta abbiamo accolto queste persone riservando la massima attenzione umana che meritano”. “Si tratta – spiega Giovanni Cirillo, vice prefetto vicario della Prefettura di Salerno – dell’ottavo sbarco avvenuto dall’estate del 2014”. Di questi 540 migranti, una parte rimarrà in Campania, nel Salernitano. Sicuramente quelli affetti da scabbia. “Stiamo valutando – aggiunge Cirillo – il numero esatto dal momento che i precedenti sbarchi hanno determinato un progressivo affollamento dei centri di accoglienza. Gli altri, invece, saranno trasferiti in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Calabria. Faremo comunque fronte a tutte le esigenze. Siamo ormai collaudati per contrastare qualsiasi emergenza”.