Tutti recuperati in acque libiche, compresi i cadaveri delle due donne, i migranti sbarcati al porto di Salerno questa mattina a bordo della nave Bruno Gregoretti della Guardia Costiera. Sono poco meno di 400 i profughi salvati nei giorni scorsi nel canale di Sicilia arrivati stamani a bordo della nave con circa due ore di ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista a causa del mare molto grosso che provocato anche l’urto contro la banchina del molo senza subire però danni. Quello di oggi il 16* sbarco a Salerno, un lungo viaggio questa volta non sotto il sole cocente ma al freddo , difficile un po’ per tutti con molti profughi che hanno toccato terra con ferite agli arti inferiori e lievi problemi di salute trasportati a bordo delle ambulanze all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. I primi a salire a bordo delle nave il Prefetto di Salerno Salvatore Malfi e il capo della squadra Mobile della questura di Salerno Tommaso Niglio che avrebbero individuato anche un paio di presunti scafisti.
Del nutrito gruppo di profughi provenienti da vari paesi dell’Africa subsahariana, 354 uomini, 40 donne, 1 minore accompagnato. Tra loro anche 2 siriani. Non sono stati segnalati casi scabbia e altre patologie infettive anche se nelle prossime ore con approfonditi controlli sanitari sarà piu’ facile definire le loro condizioni di salute.
ompletati i primi controlli, il riconoscimento anagrafico e la fotoidentificazione della Questura, i migranti sono destinati ai centri di accoglienza. Circa 100 restano in Campania, tra cui diverse donne incinte, 100 andranno in Lombardia e altri 100 in Emilia Romagna, 50 nel Lazio esclusa la provincia di Rieti e 50 in Veneto.
Salerno è un grande esempio di accoglienza ha rimarcato ai nostri microfoni il prefetto Malfi.