“Amava Salerno perché gli ricordava la sua terra, il Brasile, e si era affezionato ai salernitani perché avevano la solarità e l’allegria tipici del suo popolo”. Così Francesco D’Ambrosio, responsabile della comunicazione della Salernitana all’epoca, ricorda Felipe Machado, il giocatore ex granata (sette presenze in serie B nella stagione 2009-2010) morto nell’incidente aereo avvenuto a Medellin, in Colombia, dove è precipitato un charter con 81 persone nel quale viaggiava, appunto, la squadra di calcio brasiliana A del Chapecoense, diretta nella città colombiana per la finale della Copa Sudamericana contro l’Atletico Nacional. “Machado – racconta ancora il giornalista che all’epoca seguiva la comunicazione per la squadra – non è riuscito ad esprimersi al meglio, in quanto è arrivato quando la Salernitana viveva un momento molto delicato, tanto che quell’anno retrocesse. Aveva un fisico integro ed era molto valido. Sicuramente avrebbe meritato di più è lo testimonia, poi, la carriera calcistica che lo ha visto protagonista. Aveva dimostrato subito qualità tecniche elevate anche se ha giocato poco. Umanamente, poi, era un ragazzo molto mite, una persona perbene, con un forte spirito di collaborazione. La notizia della sua morte mi ha colpito profondamente”. Stesso dolore anche da parte del club granata. “L’U.S. Salernitana 1919, la Proprietà, i dirigenti, i giocatori, lo staff e la Salerno sportiva tutta – si legge in una nota 1si stringono attorno al dolore che ha colpito la famiglia di Felipe Machado, calciatore della Salernitana nella stagione 2009/2010 scomparso prematuramente questa notte in un incidente aereo”. A ricordare il giocatore, anche il direttore sportivo dell’epoca Guglielmo Acri che lo portò in squadra. “Era un ragazzo che avevamo seguito nella campagna acquisti, quando ero direttore alla Salernitana – spiega all’Ansa – e a parte il discorso sportivo che nel tempo credo abbia dato i risultati che ci aspettavano allora, posso dire che Felice era taciturno, timido, ma un ragazzo d’oro. Arrivò a Salerno con mille speranze e la voglia di far bene. Ho un bellissimo ricordo di lui, era sereno, con gli occhi buoni”. Non lo ricordano molto, invece, i tifosi salernitani dal momento che ha giocato poco e in un momento molto complesso per la squadra. Secondo il tifoso Massimo Grisi: “è stato una meteora. C’era grande aspettativa su di lui e questo forse è stato il vero problema. Ha disputato poche partite ed è per questo che la tifoseria non conserva un ricordo nitido della sua figura”. Lo stesso discorso lo fa anche Riccardo Santoro del centro di coordinamento Salernitana Club il quale rimarca: “ha vestito la maglia granata per pochissimo tempo e non ha lasciato traccia per le sue prestazioni”. Per l’ex arbitro Vincenzo Faccenda, nonché commissario Figc Salerno, “il giovane è stato sfortunato nell’arrivare a Salerno in un momento infelice per la squadra”.
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