E’ l’ex più atteso in campo. Daniele Sciaudone venerdì prossimo tornerà a calcare il prato del San Nicola di Bari. Ma con la maglia della Salernitana e con uno spirito – forse anche un ruolo – ben diverso. Vincenzo Torrente intende dargli una nuova chance, proprio contro la squadra che lo ha consacrato tra i leader della serie cadetta. Sciaudone, 27 anni, potrebbe giocare nuovamente da trequartista. Oppure da interno di un centrocampo rinforzato all’occorrenza dagli esterni bassi. Molto dipende dai bollettini medici di questi ultimi giorni – che non lasciano presagire nulla di buono – e dalle decisioni del tecnico che continua a fare i conti con l’emergenza in difesa e a centrocampo.
Un fatto è certo. Il rendimento di Sciaudone in granata è stato fin qui deludente. Almeno rispetto a quello che era il suo pedigree con cui si è presentato all’ombra dell’Arechi. Torrente, che lo ha consacrato nel suo ultimo anno proprio a Bari, sta facendo di tutto: lo ha coccolato, aspettato, difeso e motivato. Fino a sabato scorso. Fino a quando in sala stampa ha ammesso che il suo pretoriano, uscito tra i fischi contro il Perugia, non aveva fatto una buona partita. Venerdì sera, però, toccherà di nuovo a lui. Complici le emergenze, Sciaudone avrà un’altra occasione – forse l’ultima – per scrollarsi di dosso l’etichetta di flop della stagione.
Contro il Bari, il centrocampista originario di Bergamo potrebbe essere impiegato nuovamente nella terra di mezzo, nel caso in cui il tecnico intenda schierare la squadra con il 4-3-1-2. Nel ruolo di trequartista, insomma, alle spalle di Gabionetta e Coda.
Sciaudone ha già giocato in quella posizione, ma con scarsi risultati. E’ successo nelle trasferte di Pescara e Chiavari – contro l’Entella – e nel match casalingo con il Trapani. Fuori casa ha arretrato dopo poco il suo raggio d’azione per via dell’espulsione di turno che ha costretto la squadra a serrare i ranghi a centrocampo. Con il Trapani, invece, la cappellata di Terracciano a inizio partita impose una nuova metamorfosi: a tal punto che la Salernitana si piazzò in un inedito 4-2-4 nell’inutile forcing finale.
Sia ben chiaro: quello del rifinitore non è certo il suo ruolo. Sciaudone è più un interno di centrocampo. La classica mezzala dai piedi buoni, brava a proporsi ed inserirsi negli spazi. Caratteristiche queste che fino ad oggi, il calciatore ha mostrato soltanto a sprazzi. Pochi, a dire il vero. In Puglia non è escluso che Torrente possa optare per un più prudente 5-3-2. Sempre con gli stessi uomini, ma posizionati diversamente sul rettangolo verde. In tal caso, Sciaudone tornerebbe nel suo ruolo naturale. In ogni caso da lui ci si aspetta molto di più. A prescindere dalla posizione in campo.