Un casolare abbandonato, in via degli Ulivi, una strada stretta che attraversa una collinetta che separa Montecorvino Pugliano da Faiano. Qui, circondato da sporcizia e degrado ieri i carabinieri della compagnia di Battipaglia, guidati dal capitano Samuele Bileti e del nucleo operativo, insieme ai vigili del fuoco e quanti hanno partecipato alle operazioni, hanno recuperato il corpo di una donna. Al 99% si tratta di Marzia Capezzuti, la ragazza scomparsa un anno fa da Pontecagnano Faiano. Anche se in avanzato stato di decomposizione i vestiti ritrovati indosso al cadavere sono gli stessi con i quali era stata vista in vita l’ultima volta Marzia. Ma sono solo indiscrezioni quelle che trapelano anche il giorno dopo. La Procura di Salerno, con a capo Giuseppe Borrelli ed il pm Vivaldi, attendono l’esito di un test sul DNA per avere la conferma che il corpo sia quello della donna scomparsa. Così come non è chiaro come si è arrivati al luogo oggi sottoposto a sequestro. Una strada sterrata, stretta che conduce ad uno sparuto gruppo di casolari improvvisati, tra gli ulivi e altre piante. Il copro sarebbe stato ritrovato all’interno della struttura. E non sarebbe stato necessario scavare. Fuori ancora visibili cumuli di spazzatura di ogni genere. Facile immaginare che ci sia un testimone che abbia deciso di raccontare e mettere gli inquirenti sulla strada giusta. Si parla di un pastore ma la svolta potrebbe essere arrivata anche da un’inchiesta parallela che avrebbe coinvolto un parente del fidanzato di Marzia. Stamani la zona era presidiata da troupe giornalistiche delle principali trasmissioni nazionali. Il caso sarà affrontato oggi sia da Storie italiane che da Chi l’ha visto, La vita in diretta, le trasmissioni che si sono occupate del caso e che stanno seguendo l’evoluzione della vicenda . Fu un esposto anonimo nel febbraio del 2022 a denunciare che Marzia era stata segregata in maltrattata dalle persone con cui risiedeva. La 29enne originaria di Milano, era scomparsa dal marzo 2022. La famiglia non aveva più contatti con lei . Più volte sono stati ascoltati proprio i parenti del fidanzato, Alessandro morto per overdose. La Procura di Salerno ha inscritto cinque persone nel registro degli indagati. Al momento non si sa più altro ma c’è voglia anche tra i cittadini del comune die picentini coinvolto suo malgrado nella vicenda di fare chiarezza sull’intera storia.
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