L’incremento dei contagi delle ultime due settimane, il fattore di maggiore rischio connesso alla diffusione della cosiddetta “variante inglese” del virus, l’impatto negativo che l’eventuale aumento dei malati determinerebbe sulla campagna vaccinale attualmente in corso.
Sono queste le tre principali ragioni alla base della decisione di una apertura lenta e a tappe della didattica in presenza contenuta nella prima ordinanza del 2021 della Regione Campania.
I tre problemi, si legge nell’ordinanza, sono stati evidenziati nella relazione dell’Unità di crisi regionale emessa dopo la riunione del 4 gennaio: gli esperti ricordano anche che recenti studi hanno ulteriormente suffragato l’efficacia, in ottica preventiva, di misure di contenimento e limitazione delle cosiddette ‘matrici dei contagi’ connesse alla interazione in ambiente scolastico e alle relazioni interpersonale in ambito extrascolastico. L’avvio delle prime due classi delle elementari e delle materne è stato differito all’11 gennaio “per consentire un’organizzazione e ripresa ottimale di tutti i servizi connessi come mensa, sanificazione e trasporto”.
Per tutte le altre classi il ritorno in presenza potrà essere “tendenzialmente rivalutato” solo a partire dal 18 gennaio per la terza, quarta e quinta della scuola primaria e dal 25 gennaio per la scuola secondaria di primo e secondo grado.