SERIE B, UN MESE PER RICOMINCIARE

Il 20 giugno sembra la data buona per ripartire. La serie B ci prova, quanto meno. In attesa del confronto decisivo tra Governo e Figc in merito al protocollo sanitario ed alla questione ritiri, la serie cadetta ha stilato una ideale tabella di marcia che prevede la ripartenza una settimana dopo la massima serie, pronta a riavviare i motori il 13 giugno, salvo sorprese. Una settimana dopo ripartirebbe la serie B che deve disputare dieci giornate per chiudere la stagione regolare e recuperare la gara tra Ascoli e Cremonese. Poi, playoff e playout. In tutto servono sedici date per chiudere la stagione, missione che i club ritengono obbligata per salvare i bilanci. La questione economica è prioritaria, c’è poco da girarci intorno. Del resto, anche in serie B tiene banco la questione stipendi, materia particolarmente pruriginosa in questi giorni in casa Salernitana. La dirigenza ha sottoposto alla squadra la proposta della proprietà per un taglio del 50% su quattro mensilità. Un piano tagli che la squadra ha respinto fermamente, anche perchè il campionato potrebbe comunque riprendere e, dunque, una volta impegnati in allenamenti e partite ufficiali, i calciatori sostengono che svolgerebbero in pieno il proprio lavoro, assolvendo a tutti gli obblighi contrattuali. Questione aperta che, forse, toccherà a Lotito provare a dirimere in prima persona. Il patron si sta spendendo per far sì che i campionati ripartano ed ha spinto molto per far tornare al lavoro la Lazio, finita nell’occhio del ciclone per la disputa di partitelle tre contro tre non contemperate dal regolamento predisposto dal Governo per la ripresa dell’attività. Il lavoro in gruppo, partitelle comprese, sarà il passo successivo, ma il Comitato Tecnico Scientifico ha posto come condizione il ritiro, cosa che calciatori e club non vedono di buon occhio e che resta l’oggetto del contendere, il vero nodo da sciogliere per ripartire, sperando di non doversi fermare più.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto