Il Coni prende tempo, tanto, visto che nel fine settimana non si gioca, non c’è tutta questa fretta. Ci sarebbe da ridere per non piangere dopo le spiegazioni addotte dall’ex ministro Frattini, chiamato a presiedere il Collegio di Garanzia riunitosi ieri dopo aver trascorso un sereno mese di agosto in ferie ed arrivato completamente impreparato e senza idee precise all’appuntamento di ieri. Ora poco importa come finirà, se sarà B a 22 a 19 o a 24, perchè la sostanza è già emersa in tutta la sua deprimente realtà: il calcio italiano, quello che non ha portato la nazionale al mondiale russo, non ha ancora compreso la necessità e l’urgenza di un cambio di rotta. Non basta lavarsi la faccia, imporre un commissario straordinario, calato dall’alto per dare un segnale di cambiamento se poi nei fatti si resta impantanati, scottati da una patata bollente che si è provato a far raffreddare in tutti i modi, sperando che le società interessate al ripescaggio si facessero scoraggiare dalla partenza zoppa del campionato cadetto, la cui genesi surreale e grottesca insieme, con il calendario prima bloccato e poi autorizzato da Fabbricini, avrebbe dovuto far vergognare un po’ tutti. Fin quando non ci saranno regole certe da far rispettare con fermezza, non ci sarà nessun cambiamento. Non si può tollerare che al campionato partecipino società che hanno presentato fideiussioni non adeguate, invitate a mettersi in regola dopo due turni, non si può arrivare a giugno per scoprire l’esistenza di società indebitate fino al collo. Occorre un cambio di rotta che nessuno è stato finora in grado di dare. E’ in atto una guerra di matrice elettorale, perchè la Figc è commissariata ed è in attesa delle nuove elezioni, in nome della quale s’è voluta sacrificare la credibilità, la regolarità e l’integrità di più campionati, perchè la paralisi della B si riflette su serie C e D, senza rispetto per la passione dei tifosi. Il Coni, però, non se l’è sentita di decidere ieri. Aspettiamo, tanto non c’è fretta. Se si tornerà a 22, con Pro Vercelli, Ternana e Siena inserite in corsa, si dovranno ricompilare il calendario, sarà riaperto il mercato e chissà cos’altro, ma non si potrà dimenticare lo scempio e la vergogna di questa estate. Non appena il campionato sarà ripartito, tutti gli artefici di questo disastro dovrebbero avere la dignità di uscire di scena. Ma è utopia nel paese dei ripescaggi e dei rimpasti, dove basta riciclarsi per ritrovare una qualche poltrona su cui sedersi.
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