Arriva la Juventus e, sperando nella clemenza del meteo, l’Arechi si prepara al pienone tra possibili disagi legati ai lavori in corso lungo via Allende e che si sta provando ad ultimare in extremis, i parcheggi che potrebbero non essere sufficienti in ragione dalla capienza maggiore rispetto all’inizio della stagione (e non è ancora quella piena), i mal di pancia dei vigili urbani, l’assalto dei parcheggiatori abusivi, l’ingorgo di fine partita di cui i ventimila annunciati per domani saranno prigionieri al fischio finale. Ed allora prima del tunnel da cui dovranno sbucare i calciatori prossimamente, anche se l’ultimazione dei lavori era stata prevista per ottobre, sarebbe importante ragionare su quello che c’è da fare intorno allo stadio dove negli anni sono diminuiti gli spazi per la sosta e la metro spesso resta chiusa in occasione delle partite a rischio. Domani la Juventus, il 17 dicembre, di venerdì sera, l’Inter, sperando che l’eventuale accensione delle luci non faccia convogliare in ciò che resta dei parcheggi dell’Arechi anche i visitatori attratti dalle luminarie. Si vedrà. Prima della sfida ai campioni d’Italia in carica, si spera che la Salernitana possa aver conosciuto il suo destino sul fronte societario. La Figc, pare, si voglia sincerare dello stato dell’arte ed ha in agenda un incontro con i trustee. Meglio tardi che mai, si dirà. Domenica prossima scadrà il nuovo termine fissato da Bertoli ed Isgrò con l’ultimo comunicato secondo cui, secondo l’interpretazione più diffusa, alla nuova scadenza i potenziali acquirenti dovrebbero fornire chiarimenti ed integrazioni rispetto alla documentazione già presentata. Non finirà qui, comunque. I trustee hanno già fatto sapere che sarà loro premura, nel caso, comunicare quale offerta sia stata accettata entro il 15 dicembre. Ed allora, anche nel caso in cui a metà del prossimo mese, ci fosse finalmente un nome, un volto da attribuire al nuovo proprietario del club, ci potrebbe essere bisogno di altro tempo per definire tutti gli aspetti legati al passaggio di quote ed ecco che tornerebbe di attualità la famosa proroga di giorni 45 che in principio era stata inserita nel trust. Se ci fosse bisogno di questa ulteriore appendice, ecco che anche gennaio passerebbe così come, dopo la partita di Cagliari, ha fatto intendere Colantuono: cioè con l’attuale dirigenza a gestire il mercato. Si vedrà anche questo, ma è chiaro che non sarebbe la prospettiva migliore e più opportuna per dare da subito un segnale di discontinuità col presente. Un punto deve essere chiaro: la rottura col passato dovrà essere sancita anche dalla Figc che dovrà appurare che i nuovi proprietari non siano legati a Lotito e Mezzaroma, ma la rottura col presente sarà un dovere della nuova proprietà, chiamata ad affidare la gestione sportiva e non solo della Salernitana a persone diverse proprio per testimoniare l’avvenuto cambiamento. Ne andrebbe della credibilità della nuova proprietà e della serenità di un ambiente in cui ancora oggi sono evidenti ed innegabili le divisioni tra tifosi specie in merito alla posizione del direttore sportivo.
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