“Si Salern’ teness’ u puort’ Napule foss’ muort’”. E’ un detto antico, probabilmente sconosciuto alle giovani generazioni, diciamo anche poco attuale visto e considerato che a Salerno il porto c’è, e funziona bene a differenza di quello di Napoli, ma è un detto che, soprattutto a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, paventava una situazione di sofferenza. Un detto antico, sicuramente un forzatura, impossibile, infatti paragonare la storia millenaria della capitale del Sud con una città di provincia come Salerno, eppure chi lo coniò – pure nell’esagerazione – un mezza verità l’aveva pronunciata. Bene quelle che stiamo ascoltando e raccontando in questi giorni, prima le accuse di De Magistris, poi i rilievi di alcuni componenti di Forza Italia, la dicono lunga sul clima che in certi ambienti si respira. Il sostanzioso contributo di tre milioni di euro erogato dalla Regione Campania in favore di Luci d’Artista è stato solo il pretesto, forse atteso da tempo, per accusare l’attuale governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di Salernocentrismo. Polemiche pretestuose al di là del merito del provvedimento che, però, raccontano di una situazione di insofferenza che si vive in certi ambienti. Il sindaco De Magistris, ad esempio, sa bene che in questi anni, proprio a causa o per merito di Luci d’Artista, Napoli ha perso una consistente quota di visitatori natalizi. In tanti, soprattutto nei week end, preferiscono spostarsi su Salerno; uno smacco in piena regola – come se in Lombardia si decidesse di privilegiare Brescia a Milano – di qui l’uscita abbastanza infelice, sicuramente molto provinciale del primo cittadino partenopeo. Ben diverso significato avrebbe assunto invece la polemica nel caso in cui, nel riparto dei fondi, Napoli fosse stata trascurata dalla Regione Campania – come avveniva in passato per Salerno – in quel caso, sarebbe stato giusto e sacrosanto sollevare il problema. De Magistris, invece, non si è lamentato per i soldi pubblici che non sono arrivati nelle casse comunali di Napoli ma si è limitato a dire che sono troppi quelli destinati alle “luci” di Salerno… Di qui, appunto, l’effimera consistenza della polemica che paradossalmente non fa presa neanche sui napoletani che da tempo lamentano, soprattutto i commercianti della zona centro, una totale assenza di politiche e iniziative di sviluppo turistico da parte dell’amministrazione comunale. Ecco, allora, che piuttosto che stare lì a polemizzare – dopo aver portato all’incasso una bella vagonata di milioni di euro grazie al Patto per Napoli firmato con il governo Renzi – De Magistris immaginasse anche lui qualcosa per rendere ancora più bello e suggestivo il Natale napoletano. In un sol colpo farebbe felici i napoletani, soprattutto quelli che per trascorrere qualche ora in spensieratezza decidono di spostarsi su Salerno – e sono tantissimi –ma renderebbe felici anche i residenti di Salerno centro che avrebbero così meno problemi di traffico. Non a caso qualcuno già sta coniando lo slogan del XXI secolo. “Si Napole s’appiccia, Salern’ s’impiccia”…
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1 commento su ““SI NAPULE S’APPICCIA, SALERN’ S’IMPICCIA” – ”
Antonio
(Novembre 3, 2016 - 2:32 pm)un imbecillita più graande di quest’articolo non oteva essere scritta.1) il mito di Salerno città delle luci ed Europea è e resta solo un mito.Di Europeo e funzionale qui non c’è niente se non le cretinate di un megalomane e dei suoi lecchini , stampa locale compresa. Napoli avrà i suoi difetti e i suoi problemi, ma storicamente fu una capitale e in materia di cultura (quella vera)non quella delle scemenze luminose ci batte non una ma venti volte. Smettetele di raccontare “scemenze” e di continuare a genuflettervi.
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