SMALTIMENTO ILLECITO DI REFLUI, SEQUESTRATA AZIENDA ZOOTECNICA A CAPACCIO PAESTUM

Continua l’impegno dell’Arma dei Carabinieri Forestale nell’attività di prevenzione e repressione degli illeciti ambientali nella Piana del Sele. L’ennesimo controllo svolto da parte del personale del Nucleo Carabinieri Forestale di Capaccio-Paestum in collaborazione con personale del Nucleo Provinciale Guardie Ambientali Accademia Kronos di Salerno, svolto qualche settimana fa, ha consentito di accertare che un imprenditore da tempo smaltiva illecitamente gli effluenti zootecnici sul suolo senza adottare alcun accorgimento al fine di limitare e/o contenere eventuali danni per l’ambiente. I militari dopo aver accertato che i canali presenti intorno all’azienda risultavano colmi di liquami, accedevano all’interno della struttura per esperire le necessarie verifiche sulla corretta gestione dei rifiuti ma, in particolare sulla corretta gestione ed utilizzo degli effluenti zootecnici. Una volta all’interno, i militari accertavano che la quasi totalità del centro aziendale di circa 26.000 metri quadri in cui erano presenti ben 400 capi di bestiame, era invaso da liquami e letame in quanto da tempo l’imprenditore non si preoccupava più di svuotare la vasca per lo stoccaggio che risultava completamente sommersa da letame e liquame nè di utilizzare gli effluenti zootecnici come ammendanti. Nel prosieguo delle attività di indagine, svolte anche con il supporto di personale dell’ASL competente per territorio, i militari ed il personale AK accertavano la presenza di ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi disseminati ovunque ed in alcune strutture fatiscenti ma anche l’illecito smaltimento del percolato prodotto dall’insilato posto a maturare in alcune vasche per lo stoccaggio. Gli effluenti zootecnici ed il percolato prodotto dalla maturazione dell’insilato dopo aver letteralmente invaso il centro aziendale, raggiungevano i terreni confinanti e la fitta rete di canali consortili e di fossi canali, che consentivano ai reflui liquidi di raggiungere alcuni corsi d’acqua e quindi il mare. Al termine delle operazioni che consentivano di evidenziare anche le precarie condizioni in cui i capi bufalini erano costretti a vivere, i militari atteso che l’azienda era anche priva di qualsiasi idoneo sistema di regimentazione delle acque di piazzale, che venivano illecitamente smaltite tramite una rete di pozzetti e condotte interrate sui terreni e nei fossi canali circostanti, preso atto delle numerose violazioni accertate al D.L.vo 152/2006, procedevano al sequestro dell’intero centro aziendale e dei circostanti terreni aziendali interessati dall’illecito smaltimento, un deposito, un mezzo meccanico e diverse aree incolte in quanto interessate da depositi incontrollati di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi illecitamente smaltiti dall’imprenditore su terreni aziendali. Si ringrazia l’Arma dei Carabinieri Forestale per il costante impegno a tutela dell’ambiente.

Autore dell'articolo: Redazione