Tutti sanno ma nessuno interviene. Così ripetutamente dicevano in tanti rimarcando lo spaccio di droga alla luce del giorno e della notte nelle mani di africani sul lungomare salernitano, mentre la sezione falchi della Squadra mobile di Salerno lavorava con sofisticate apparecchiature per filmare venditori ed acquirenti di droga sul lungomare Trieste. Per la prima volta l’utilizzo un nuovo strumento, la procedura dell’arresto ritardato che attribuisce un notevole e più incisivo potere alle forze di polizia estendendo la possibilità dell’arresto in contesti temporali in cui la flagranza sarebbe ormai trascorsa, si è arrivati alla cattura dei responsabili in maniera massiccia con prove alla mano sulle condotte di spaccio. La Polizia di Stato di Salerno ha
smantellato una fiorente attività di spaccio rivolta prevalentemente ai giovani che avveniva nei giardini sul lungomare di Salerno, luogo di tradizionale frequentazione di famiglie, giovani e bambini. Diciassette gli arresti disposti dalla Procura della Repubblica di Salerno, nei confronti di cittadini in maggioranza gambiani. I particolari delle accuse e degli arresti sono stati spiegati questa mattina in procura nel corso di una conferenza stampa alla presenza del procuratore Aggiunto Luca Masini e dalla Dirigente Lorena Cicciotti Capo della Squadra Mobile di Salerno. Le attività di indagine sono iniziate lo scorso mese di febbraio a seguito dei numerosi arresti in flagranza eseguiti nei confronti di cittadini di nazionalità gambiana sul Lungomare Trieste di Salerno e delle diverse segnalazioni della cittadinanza salernitana arrivate all’attenzione degli investigatori.Le indagini hanno permesso di accertare la presenza costante di un gruppo di stranieri che durante la giornata effettuavano molteplici cessioni di sostanza stupefacente a numerosi acquirenti in quello che può essere definito il “salotto sul mare” di Salerno.